La mossa dell'Elevato

Beppe Grillo riesuma il vecchio dominio: ora il M5s ha due siti

Gianluca De Rosa

Dietro l'iniziativa del fondatore torna l'ipotesi del ricorso sul simbolo. Dopo le dimissioni di Appendino Conte ora teme un'eventuale azione legale a poco tempo dalle elezioni in Campania, dove il candidato è Roberto Fico, un tempo proprio tra i fedelissimi di Grillo 

Un Movimento, due siti web. Da una parte c’è movimento5stelle.eu, il portale ufficiale guidato da Giuseppe Conte. Dall’altra è tornato online da poco movimento5stelle.it, il vecchio sito registrato nel 2009 e che, da agosto, Beppe Grillo ha deciso di riattivare. Con un tempismo che appare tutt’altro che casuale e che adesso preoccupa Via di Campo Marzio. Sul sito storico campeggia ancora il simbolo originale del Movimento, quello con il dominio del blog, registrato da Grillo sia in Italia che in Europa. All’interno si trovano il verbale dell’assemblea dei soci con il rendiconto 2024, la missiva inviata alla Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza dei partiti politici, e il riferimento al Comitato promotore per le elezioni europee del 2024, legato all’associazione genovese. Tutti documenti che vanno in una direzione: ricordare che secondo il fondatore, estromesso dalla gestione del Movimento dall'Assemblea costituente voluta da Conte lo scorso anno, il proprietario del simbolo del M5s è uno solo in fondatore stesso, Beppe Grillo. E adesso al quartier generale del partito di Conte il timore è che arrivi davvero il ricorso tanto spesso minacciato dal fondatore.

La questione si intreccia con le recenti tensioni tra Conte e Appendino, dimissionaria dalla carica di vicepresidente contro la linea politica intrapresa dal primo, e l’intervento di Paolo Becchi, il filosofo genoano considerato ideologo del Movimento delle origini. Becchi ha invitato Grillo a riprendersi il simbolo, sostenendo che “non sono degni di usarlo” e che andrebbe salvato “per dargli una degna sepoltura”. Una provocazione che, se dovesse tradursi in un ricorso formale, potrebbe avere un peso politico non trascurabile, soprattutto in vista delle elezioni regionali in Campania. Proprio lì, infatti, il candidato sostenuto da M5S e Pd è Roberto Fico, ex presidente della Camera ed ex fedelissimo di Grillo, oggi visto da alcuni come un simbolo del distacco tra il Movimento delle origini e quello di governo.