Maurizio Landini - foto Ansa

Declinazioni

Landini, Meloni e il cortigiano sbagliato

Salvatore Merlo

Il segretario della Cgil l'altra sera voleva dare del "cortigiano" alla premier, ma nella furia della parità di genere ha pensato di declinare pure l’insulto. Lei gli risponde col dizionario: chapeau

Maurizio Landini, che la Crusca la confonde con la mietitrebbia, l’altra sera in tv ha detto che Giorgia Meloni "fa la cortigiana di Trump". E non si sa se ridere o piangere. Lui voleva dire "cortigiano", ma nella furia della parità di genere ha pensato di declinare pure l’insulto. È la sindaca di un fraintendimento lessicale. In tutta evidenza Landini ignora che "cortigiana" non è la versione inclusiva di "cortigiano", bensì la più antica delle professioni, e non quella del diplomatico.
 

È il lapsus perfetto dell’epoca corretta: nel tentativo di non discriminare, si scivola sulla lingua e si finisce in un bordello semantico. Meloni, che invece il vocabolario lo consulta, gli ha risposto postando la definizione: "Prostituta". Chapeau. O forse, vista la scena, cappello piumato.
 

Landini resta lì, tra un "compagno" e un "cortigiano", prigioniero del suo stesso dizionario alternativo, dove Messalina è un diminutivo di messale e "patriarcato" significa solo che il capo è sempre lui.

Landini: "Meloni è la cortigiana di Trump", la risposta della premier: il video

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  • Salvatore Merlo
  • Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.