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Elezioni regionali

In Toscana vince il campo largo a trazione riformista. Esultano Schlein e Renzi

Alessandro Villari

Il Pd tiene e aumenta il distacco su FdI rispetto alle europee. Giani rivendica: "Vince la Toscana riformista e illuminata". Italia viva fa quasi il 9 per cento e supera Avs. I 5 stelle vanno male e qui il campo largo avrebbe vinto anche senza il partito di Conte (ma ora l'avvocato pretenderà comunque i suoi assessori)

Dopo le sconfitte nelle Marche e in Calabria delle scorse settimane, in Toscana Elly Schlein può finalmente tirare un sospiro di sollievo, anche se la vittoria arriva in una regione storicamente rossa e dove il candidato del centrosinistra era il presidente uscente, il riformista Eugenio Giani. "Vince la Toscana riformista e illuminata", ha detto il governatore fresco di bis. "Chi si era affrettato a dichiarare la fine del campo largo è stato smentito, andiamo avanti, siamo in buona salute, ci prepariamo a vincere anche le prossime regionali", gli fa eco la segretaria.

 

Ma non c'è dubbio che da questi parti il campo largo che vince è quello riformista. Il Pd sfiora il 35 per cento, è primo partito anche grazie al pragmatismo del governatore, mentre la seconda forza è la Casa riformista di Matteo Renzi, che va a un passo dal 9 per cento. Seguono Avs, poco sotto al 7, e i 5 stelle a poco meno del 5 per cento. Il partito di Conte risulta comunque ininfluente al fine della vittoria toscana. Renzi esulta: "Una grande vittoria per Eugenio Giani e il centrosinistra, evviva. E ho l’impressione che Casa Riformista sia proprio una bella idea".

 

 

Schlein comunque può festeggiare: "In Toscana - dice - siamo il primo partito. Mi pare che abbiano cantato vittoria troppo presto dall'altra parte. I conti si fanno alla fine. Sommando i voti assoluti delle tre regioni che hanno appena votato la coalizione progressista ha già più voti rispetto al centrodestra che governa".  Se la vittoria del Pd era data per scontata, meno facile era stabilire il distacco che ci sarebbe stato con Fratelli d'Italia. Il partito della premier Giorgia Meloni, che alle elezioni di cinque anni fa aveva preso il 13,50 per cento, è cresciuto di molto nella regione tanto che alle europee del 2024 era arriavato a toccare il 27,44 per cento, diventando il secondo partito più votato piazzandosi a quattro punti da quello di Elly Schlein che aveva ottenuto il 31,90 per cento. Un anno dopo il distacco è cresciuto, anche se le elezioni regionali e quelle europee mobilitano un tipo di elettorato diverso, e FdI, pur restando il primo partito del centrodestra si ferma a quota 26,5 per cento, ben lontano dal quasi 35 dei democratici.

 

Nel corso della conferenza stampa, il presidente rieletto ha dichiarato; "Sono molto felice del risultato del Pd che va oltre il 35 per cento, ma è un risultato importantissimo sul piano nazionale. Mi piace condividere oggi questo risultato con la segretaria del mio partito, Schlein, ho sentito Elly particolarmente vicina". Giani, lo abbiamo detto, ha spiegato come nella regione abbia vinto "la Toscana illuminata e riformista, ben oltre il risultato di cinque anni fa. Si va a sei punti in più rispetto a quello che raccolsi nel 2020 con una media di 15 per cento rispetto al candidato del centrodestra. Anche l'affluenza è stata esattamente come dieci anni fa". Infatti l'affluenza dal 2015 a oggi è rimasta sostanzialmente invariata passando dal 48,2 al 47,7, il dato più basso mai registrato nella regione. "In Toscana - conclude Giani - il campo largo è vincente anche perché qui c'è stata un'azione di buon e pragmatico governo".

 

 

La vittoria del centrosinistra in una regione riformista, dove anche anche la coalizione di Renzi ha fatto un ottimo risultato, ha risvegliato anche i riformisti dem. Pina Picierno sui social rivendica: "Il risultato della Toscana è bello e largo. Come nei precedenti appuntamenti elettorali che hanno riguardato altre regioni, viene premiata soprattutto la capacità di governo regionale dei precedenti cinque anni". Ma quello che vuole sottolineare la vicepresidente del Parlamento europeo è che si è vinto guardando al centro. "La candidatura del nostro Eugenio Giani è stata la scelta migliore, ingiustamente sottoposta ai raggi X da forze che hanno pesato poco nelle scelte elettorali dei toscani. Il Pd si conferma guida necessaria per l'alternativa. Bene". Il riferimento è al Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte che è stato per cinque anni all'opposizione nel consiglio regionale della Toscana, proprio contro Giani, e solo a campagna elettorale iniziata ha deciso di allearsi con il campo largo premettendo però che si trattava di un "sacrificio enorme". Un sacrificio, a vedere i risultati, che in realtà ha fatto il Pd che cederà ai pentastellati posti in giunta, nonostante il loro apporto elettorale non sia stato determinante ai fini della vittoria.

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