
Affluenza in calo in Valle d'Aosta e Marche. I primi segnali dal test regionali
In Valle ha votato il 62,98 per cento, meno del 2020 ma sopra la media nazionale. Nelle Marche ieri alle 23 solo il 37,7 per cento, cinque punti in meno rispetto a quattro anni fa. Oggi chiusura dei seggi e spoglio. Poi toccherà a Calabria, Toscana e al gran finale di novembre con quattro regioni chiave
Le urne si sono chiuse ieri alle 23 in Valle d’Aosta e, almeno per domenica, anche nelle Marche, dove però si voterà ancora oggi dalle 7 fino alle 15. I risultati che usciranno dalle urne saranno le prime tessere del puzzle regionali: la lunga stagione elettorale che, da qui a novembre, porterà al voto ancheCalabria (5-6 ottobre), Toscana (12-13 ottobre), Campania, Veneto, Puglia (23-24 novembre). Un calendario fitto che farà delle regionali un test politico continuo.
Nei numeri dell’affluenza si intravede già un segnale. Nelle Marche, alle 23, aveva votato il 37,71 per cento degli aventi diritto, circa cinque punti in meno rispetto alla stessa ora nel 2020 (42,72 per cento). La provincia più partecipe si conferma Pesaro Urbino (40,07 per cento), seguita da Fermo (38,37 per cento) e Ancona (37,72 per cento). Più basse le percentuali ad Ascoli Piceno (36,26) e Macerata (35,82). In tutto, poco meno di mezzo milione di marchigiani ha scelto di recarsi alle urne nella prima giornata. Il dato definitivo si avrà soltanto oggi pomeriggio, alla chiusura dei seggi.
Diverso il quadro in Valle d’Aosta, dove il voto si è concentrato in una sola giornata. Qui l’affluenza si è fermata al 62,98 per cento: 65 mila votanti su poco più di 103 mila aventi diritto. Un dato in calo rispetto al 2020, quando la partecipazione era arrivata al 70,5 per cento, ma comunque nettamente più alta della media nazionale nelle consultazioni regionali. Sempre in Valle si è votato anche per il sindaco e il Consiglio comunale di Aosta: ha partecipato il 57,64 per cento degli elettori. Colpiscono i contrasti tra i piccoli comuni: Valgrisenche con un’affluenza quasi plebiscitaria (90,42 per cento) e Courmayeur con poco più della metà degli elettori alle urne (50,57 per cento).
Questo pomeriggio, con lo spoglio in Valle d’Aosta e la chiusura dei seggi nelle Marche, arriveranno i primi risultati ufficiali. Saranno i primi indicatori di una partita che non si esaurirà qui: tra poco più di una settimana toccherà alla Calabria, subito dopo alla Toscana, fino al gran finale di novembre, con quattro regioni tra le più popolose del paese. Un percorso che dirà molto, non solo sugli equilibri locali, ma anche sul clima politico nazionale.
