(foto Ansa)

Il caso

Un'estate Albanese. Sanzionata dagli Usa ma ospite ovunque. E ora per la relatrice Onu il battesimo politico con Avs

Luca Roberto

Dopo le sanzioni annunciate dagli Usa, la rappresentante delle Nazioni Unite ha avuto un sovrappiù di esposizione e popolarità. In settimana la presentazione alla festa di Alleanza Verdi e sinistra (per cui si vocifera una candidatura)

Dopo le sanzioni comminatele dai governi di Stati Uniti e Israele, si poteva ipotizzare per Francesca Albanese un’estate dolente. Eppure, guardando con più attenzione alle settimane passate e a quelle a venire, la relatrice speciale delle Nazione Unite per i territori palestinesi occupati dacché quelle sanzioni sono diventate effettive ha vissuto una popolarità e una ribalta inedite. Quasi insperate. Era luglio quando l’Amministrazione americana notificò all’Albanese una serie di misure “punitive” per l’imminente pubblicazione di un report sulle aziende che si starebbero arricchendo grazie all’economia “di genocidio”. Riguardano soprattutto il divieto di entrare nei due paesi e il congelamento potenziale dei beni. Lei era già habitué dei salotti televisivi e di svariate manifestazioni librarie e culturali in giro per l’Italia (e non solo). Ma le sanzioni americane e israeliane è come se le avessero dato un boost che le ha fatto vivere la bella stagione da attrice principale del dibattito pubblico. A giugno, quando le misure nei confronti dell’Albanese erano ancora in via di definizione, la rivista Wired aveva già fatto a tempo a inserirla tra le “menti straordinarie del nostro tempo”, con tanto di prolusione tenuta dalla relatrice Onu  all’Università Bocconi di Milano. Da lì in poi Albanese ha avuto un’agenda fittissima di impegni che l’hanno portata in lungo e in largo per il paese. A partire ovviamente dagli impegni istituzionali: tra fine luglio e inizio agosto ha presentato il rapporto di cui sopra, che ha dato origine alle sanzioni, sia alla Camera che al Senato, davanti a schiere di parlamentari. Poi ha dato il via a un lungo elenco di presentazioni del suo libro che hanno toccato praticamente tutte le regioni italiane. E che hanno portato “Quando il mondo dorme. Storie, parole e ferite dalla Palestina” in cima alle classifiche dei libri più venduti (secondo la lista di Feltrinelli dell’ultimo mese è al primo posto. Mentre in quella Ibs dell’ultima settimana è al terzo). Libro parecchio sfoggiato sotto gli ombrelloni.

 

Ma l’estate italiana di Albanese è stata (e ancora lo sarà) condita anche dalla partecipazione a svariati festival, dall’Ariano film festival, in Irpinia, dove ha lanciato strali contro Israele. Al festival Liberevento, nel sud della Sardegna. Passando per i prossimi impegni al Dig festival a Modena dal 24 al 28 settembre. E poi ancora la grande vetrina del Festival della rivista Internazionale, che come ogni anno si terrà a Ferrara a inizio ottobre e dove quest’anno Albanese sarà uno degli ospiti principali.

Sul Foglio abbiamo scritto anche della lezione che la relatrice Onu terrà al Consiglio nazionale forense il 4 settembre. Sebbene l’evento sia poi stato riprogrammato con la partecipazione di altri ospiti e dopo aver cambiato titolo, a causa delle polemiche montate all’interno dello stesso Cnf. E molto si è detto delle onoreficenze concesse da alcuni importanti città italiane, a partire da Bari e Napoli. Ma con un iter similare che è stato attivato anche in altre realtà territoriali, come Firenze, Piacenza, Pisa, Padova (dove però la richiesta è stata rigettata dal consiglio comunale) o ancora comuni come Siracusa, Aci Sant’Antonio e Cusano Milanino.

A ogni modo la lunga estate di Francesca Albanese culminerà, questa settimana, con la partecipazione a Terra!, la festa nazionale di Alleanza verdi e sinistra che si terrà dal 3 al 7 settembre al Monk, a Roma. Il 4, infatti, Albanese salirà sul palco del club della capitale per parlare proprio della situazione a Gaza e presentare il suo libro. Ma non solo: perché lo stesso giorno Albanese presenzierà anche a un evento in programma al Senato per discutere degli effetti delle sanzioni americane e israeliane adottate nei suoi confronti. Organizzato da chi? Dal senatore Beppe De Cristofaro, esponente di Avs e presidente del gruppo misto a Palazzo Madama. Anche questa, c’è chi osserva nel mondo a sinistra del Pd, potrebbe essere l’occasione per cementificare il rapporto e porre le basi, chissà, di una futura candidatura di Albanese nelle file di Avs. Seguendo un po’ lo stesso schema che portò, l’anno scorso, Fratoianni e Bonelli a intestarsi la candidatura di Ilaria Salis. Una scelta che anche pezzi di Pd avrebbero gradito. Forse tanto quanto Albanese.

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  • Luca Roberto
  • Pugliese, ha iniziato facendo vari stage in radio (prima a Controradio Firenze, poi a Radio Rai). Dopo aver studiato alla scuola di giornalismo della Luiss è arrivato al Foglio nel 2019. Si occupa di politica. Scrive anche di tennis, quando capita.