(foto Ansa)

verso le regionali

M5s per Giani. L'ok dei grillini al bis del presidente toscano. Lui: “Felice, saremo un modello per il campo largo”

Luca Roberto

Via libera dai 5s alla candidatura del presidente uscente: a favore il 60 per cento dei votanti sulla piattaforma dei Cinque stelle. Stasera la nomina ufficiale in direzione Pd. Il presidente dem: "Ora lavoriamo insieme a un percorso vincente"

Sono contento del sostegno dei Cinque stelle. Sono convinto che adesso si possa lavorare seriamente alla costruzione di un campo largo che guardi alla Toscana come a un modello vincente. Adesso c’è da mettere in campo tutte le nostre proposte, continuando a interloquire, come già abbiamo fatto negli ultimi tempi, con il M5s”. Non nasconde la sua soddisfazione parlando col Foglio Eugenio Giani, presidente della Toscana e (a meno di clamorosi rivolgimenti) prossimo candidato del centrosinistra alle regionali d’autunno. Sul governatore uscente della Toscana è arrivato il via libera, assolutamente non scontato alla vigilia, degli iscritti al Movimento cinque stelle, che hanno votato online scegliendo tra l’opzione autonoma o se proseguire con gli sforzi per costruire una coalizione: su 5202 aventi diritto hanno votato in 2568. E la scelta di far parte del campo largo l’hanno sostenuta in 1538 (contro i 1030 che preferivano dire subito di no a Giani e proseguire da soli): circa il 60 per cento dei votanti. La candidatura del presidente uscente sarà ufficializzata nella direzione che il Pd toscano terrà stasera a Firenze. Ed è chiaro che tra i dem filtri una gran soddisfazione per aver ottenuto l’ok anche dei grillini. 

 

Dopo pranzi per cercare di trovare una quadra, missioni del presidente toscano al Nazareno per confrontarsi direttamente con Elly Schlein, i Cinque stelle fino a oggi non avevano ancora hanno sciolto la loro riserva, anzi. I consiglieri comunali e regionali toscani del M5s avevano chiesto una scelta in discontinuità. Ed era stato lo stesso Giuseppe Conte a dire non più tardi di una settimana fa che l’ok all’esponente del Pd sarebbe stato un “passaggio sofferto”. Questo anche perché, in una regione con ancora un solido radicamento renziano come la Toscana, Giani sta preparando una serie di liste civiche, una delle quali a proprio nome, che dovrebbe avere al suo interno anche esponenti di Italia viva. A pesare, poi, sarebbe stato il presunto avallo che Giani potrebbe concedere alla costruzione di nuove basi Nato in regione, mentre “occorre assicurare piena tutela del parco regionale e promuovere la vocazione ‘pacifista’ della intera Toscana”, avevano specificato i Cinque stelle nella loro chiamata alla mobilitazione. Oggi Conte ha cambiato registro: “La pronuncia dei nostri iscritti ci dà ora un mandato chiaro per un confronto con il candidato Presidente, per verificare con rigore che siano rispettate e messe nero su bianco le condizioni che la comunità territoriale ha ritenuto prioritarie per sottoscrivere un accordo programmatico”, ha detto.

 

E dire che fino a metà luglio sembrava tutto ancor più in alto mare. Giani venne ricevuto da Schlein a Roma per cercare di fare chiarezza sulla comunanza di visione. Finì che dopo più di quattro ore di colloquio nessun accordo fu trovato tra le parti. Da lì è iniziato questo lento logoramento che ha portato Giani ad ammonire il partito: “Guardate che senza di me la vittoria non è affatto scontata, anzi”. E in effetti, numeri di cinque anni fa alla mano, e considerando pure gli indici di gradimento del presidente uscente, tra i governatori preferiti dagli elettori, Schlein ha maturato l’idea che una scelta diversa non si potesse fare. Anche se avrebbe chiesto di operare alcune scelte che possano apparire in discontinuità nella costruzione, eventualmente, della prossima giunta. A partire da alcuni assessorati. Il governatore, a ogni modo, era forte anche del sostegno di oltre 200 amministratori locali toscani che gli avevano confermato la fiducia chiedendone la riconferma. Adesso ottiene l’avallo anche del M5s che chiede di andare avanti nella costruzione della coalizione.

Dall’altro lato l’ufficialità di Giani chiama in ballo il centrodestra: l’ufficialità ancora non c’è ma da tempo Fratelli d’Italia ha puntato le sue fiches sul sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi. “Vogliano dimostrare che siamo capaci di governare il territorio e per questo abbiano puntato su di lui”, ha detto il responsabile dell’organizzazione del partito meloniano Giovanni Donzelli. E adesso è probabile che, con lo sblocco della candidatura di Giani, arrivi l’ok ufficiale anche dagli alleati.

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  • Pugliese, ha iniziato facendo vari stage in radio (prima a Controradio Firenze, poi a Radio Rai). Dopo aver studiato alla scuola di giornalismo della Luiss è arrivato al Foglio nel 2019. Si occupa di politica. Scrive anche di tennis, quando capita.