
(foto d'archivio Ansa)
il retroscena
Romizi, Salini, Scajola jr. e Cannizzaro: caccia a volti tv per Forza Italia
Nuovi volti e ricambio generazionale in arrivo per i forzisti: Tajani e la famiglia Berlusconi puntano su profili competenti e radicati nei territori, da Salini in Lombardia a Tosi in Veneto e tanti amministratori under 50
Volti nuovi sono stati chiesti e volti nuovi ci saranno. Famiglia Berlusconi e Forza Italia – ovvero Antonio Tajani – risponde. Per realizzare la ristrutturazione servono profili in grado di accompagnarla. Dalla presenza in televisione – alveo indissolubile dell’universo forzista – agli spazi assembleari. E il vicepremier assicura che questi nomi, tra competenze amministrative e ricambio generazionale, ci sono. Da nord a sud. La traiettoria passa naturalmente per la Lombardia, dove si fa sempre più forte la figura di Massimiliano Salini: già coordinatore regionale del partito, europarlamentare da un decennio e da un anno vicepresidente del Ppe a Bruxelles. Conta inoltre sulla diretta investitura del Cav., che nel 2022 gli aveva affidato l’incarico di responsabile per i rapporti con le associazioni imprenditoriali e gli imprenditori – di fatto lo storico serbatoio elettorale di Forza Italia. Il suo ruolo di primo piano in Europa lo rende poi particolarmente vicino al ministro degli Esteri, suo capo di partito. Anche in virtù di alcune scelte politiche coraggiose, non sempre in armonia col resto dei forzisti: lo scorso settembre Salini era stato tra i pochi eurodeputati italiani a votare a favore dell’articolo 8 – quello che autorizzerebbe l’Ucraina a utilizzare armi occidentali contro obiettivi militari sul territorio russo.
In Veneto si registra poi la rapida ascesa di Flavio Tosi, che ha una lunga esperienza nella cosa pubblica – leghista della prima ora, ex sindaco di Verona – ma soltanto da qualche tempo al servizio di Forza Italia. Anche lui aveva ricevuto la benedizione di Berlusconi, che lo dichiarò coordinatore regionale a marzo 2023. Da allora la sinergia con Tajani è totale e Tosi rappresenta il cuneo che mancava al partito per fare breccia nel nordest. Nel giro di pochi mesi ha arruolato alla causa nuovi militanti, soffiandone svariati alla Lega: l’ultimo, in ordine cronologico, è Luca Coletto, già sottosegretario alla Salute durante il primo governo Conte. E a proposito di regionali: decisivo, per la vittoria della coalizione in Ligura, era stato in autunno Marco Scajola. Nipote di Claudio – pluriministro berlusconiano – e aperto sostenitore della candidatura di Marco Bucci. Tempismo perfetto, perché dopo una breve parentesi in Cambiamo – il movimento di Giovanni Toti –, Scajola junior è rientrato a casa Forza Italia. Ad accoglierlo, di nuovo c’era Tajani. Allargando il quadro ai giovani, agli amministratori under 50, è molto apprezzato il lavoro di Emily Rini da segretaria regionale della Valle d’Aosta. Così come l’affermazione di Andrea Romizi in Umbria – per dieci anni sindaco di Perugia, il più votato del centrodestra alle ultime regionali – e di Francesco Cannizzaro in Calabria – responsabile del partito per il sud e vicepresidente del gruppo forzista alla Camera.