
(foto Ansa)
Il caso
Il Conte garantista. Le carezze dell'ex premier a Ricci per difendere Fico in Campania. Pd senza piano b nelle Marche
La mezza "assoluzione" del presidente M5s all'ex sindaco di Pesaro: "Un avviso di garanzia non è una condanna. Valutiamo caso per caso". Pesano gli attacchi del governatore della Campania De Luca: "Offriamo la regione a chi non ha fatto niente per dieci anni". E Schlein non ha alternative per sfidare Acquaroli
Non c’è alternativa a Matteo Ricci. E ora, oltre al Pd, sembra suggerirlo anche Giuseppe Conte. A sintetizzare il discreto terrore che aleggia ai piani alti del Nazareno, quando si parla di Marche, basta la scena a cui ha assistito ieri Il Foglio. Continuerete a sostenere Matteo Ricci, chiedono i cronisti a Elly Schlein a margine di un convegno sul lavoro a Palazzo San Macuto. E giù di risposta di prammatica: “Come abbiamo detto già l’altro giorno, il Partito Democratico è al fianco di Matteo Ricci in questa campagna. È e rimane il nostro candidato presidente. Ha già detto di essere completamente estraneo ai fatti che sono emersi. Abbiamo fiducia nella magistratura e speriamo che l’intera vicenda venga chiarita al più presto. Ma il Pd è assolutamente al suo fianco”. Poi però avviciniamo Schlein per chiederle se esista un piano b, un’alternativa alla candidatura dell’ex sindaco di Pesaro, e la segretaria svicola via senza rispondere. Quasi suggerendo con il linguaggio del corpo che a oggi, all’interno dei dem, a sondare un candidato alternativo non ci hanno neppure pensato. Da qui l’assoluta fiducia basata anche sull’estrema difficoltà di riaprire una partita già chiusa. Sapendo che, nel caso, gli appetiti da sopire sarebbero quelli del Movimento cinque stelle che su Ricci non ha ancora sciolto le riserve. Anche se ieri Conte è sembrato più garantista del solito: “L’avviso di garanzia non è una condanna. Valutiamo caso per caso. E’ importante attendere la conclusione degli interrogatori dei prossimi 30-31 luglio da parte della procura”. Parole caute che sono arrivate dopo le stoccate di Vincenzo De Luca al M5s: “Gli offriamo la Campania dopo 10 anni di opposizione”.
Ieri al convegno di cui sopra erano invitati, oltre a Schlein, anche Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Si sono presentati tutti tranne il presidente del M5s, che “per un impegno sopraggiunto improvviso non sappiamo di quale natura non poteva essere con noi”, hanno spiegato gli organizzatori. Quella sedia vuota è stata emblematica della freddezza tra Giuseppe ed Elly. Anche se ancora ieri la segretaria ci ha tenuto a ripetere che “siamo al lavoro in tutte le regioni che vanno al voto per costruire delle alleanze più competitive che battano le destre. Sono fiduciosa e noi continuiamo a essere impegnati in questa direzione. Il nostro avversario è la destra, li vogliamo sconfiggere come è successo recentemente in Emilia-Romagna e in Umbria e ci stiamo attrezzando in questa direzione”.
In realtà nuove turbolenze sull’asse Nazareno-via Campo di Marzio (la sede del M5s) ieri si sono registrate anche in un’altra regione al voto in autunno, ovvero in Campania, dove le estenuanti trattative con il presidente uscente Vincenzo De Luca alla fine hanno portato il campo largo a convergere sull’ex presidente della Camera Raffaele Fico, dei 5s. Ma a sottolineare quanto il quadro resti assolutamente instabile, attaccato alla bell’e meglio con pezzetti di scotch, ci ha pensato proprio lo stesso De Luca. “La domanda che mi fanno e rivolgo alla segretaria del Pd: qual è Regione più importante al voto? La Campania. Qual è la Regione dove c’è presidente che ha avuto più voti? La Campania. Qual è la Regione dove i 5 stelle sono stati all’opposizione per dieci anni? La Campania. Dunque, qual è la Regione che offriamo ai 5 stelle? La Campania”, ha detto il governatore uscente sprizzando ironia. E la sua uscita non è passata inosservata perché negli ultimi giorni il suo beneplacito alla candidatura di Fico era stato oliato anche da una serie di incontri avuti con Giuseppe Conte. Schlein tra oggi e domani avrà una serie di incontri in provincia di Salerno. Chissà non diventi un’ulteriore occasione per i due per scambiare vedute (si fa per dire) su quella partita elettorale. Un ulteriore battibecco c’è stato tra Pina Picierno e Chiara Appendino
Fatto sta che, tornando alle Marche, davvero nelle stanze che contano del Nazareno sono convinti non si debba spostare alcunché. Anche perché, è il ragionamento che viene fatto in queste ore, i tempi sono troppo stretti per pensare a una candidatura alternativa. “E poi chi ce l’avrebbe la spendibilità di Matteo? Di nomi grossi non se ne sono fatti”, è stato il commento di persone molto vicine all’europarlamentare marchigiano. Altro scenario sarebbe quello in cui è Ricci a decidere di fare un passo indietro, incaricando a quel punto il Pd si riaprire il dossier, le cartelline con i curricula, analizzare i pacchetti di voti, e dovendo al contempo sottostare alle richieste dei Cinque stelle. Tutti scenari che però, per adesso, vengono relegati all’alveo della fantapolitica: “Perché Ricci è pienamente in corsa e noi lo sosterremo fino in fondo”. Non a caso ieri in sua difesa s’è schierato pure Goffredo Bettini. Non c’è alternativa all’ex sindaco di Pesaro. Almeno questa è la speranza di Schlein.