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l'intervista

Salvate la Milano attrattiva. Parla Giovanna Iannantuoni

Marianna Rizzini

La città, nonostante l'inchiesta sull’urbanistica che ne colpisce l'immagine, resta una città attrattiva e inclusiva, motore d’innovazione e sede di otto università con 220.000 studenti. La rettrice della Bicocca invita a rilanciare puntando su ricerca, equità e accesso alla casa

Milano soffre sotto i colpi mediatico-giudiziari dell’inchiesta sull’urbanistica, nonostante sia una delle città più vitali d’Italia, una città che attrae capitali, movimento, cervelli. Fanno male, a Milano, questi toni e questi modi, questa improvvisa etichetta di terra di nessuno? Non è un colpo troppo forte per la più europea delle città italiane? “Ci sentiamo tutti colpiti”, dice Giovanna Iannantuoni, rettrice dell’Università degli Studi Milano Bicocca, “ma il modello Milano, cioè il suo essere una città attrattiva e inclusiva – perché queste due anime di Milano coesistono – è la sua forza, una sorta di medaglia di attrattività internazionale che fanno di Milano una metropoli a cui si arriva e a cui si torna, anche dopo anni all’estero. Milano è una città universitaria più di quanto se ne abbia la percezione, con otto atenei e duecentoventimila studenti”. Studenti che arrivano da ovunque e, dice Iannantuoni, “danno un grande apporto di innovazione e costituiscono una forza lavoro di alta qualità per le imprese lombarde e non solo. Lo dico per esperienza di pugliese che ha studiato a Milano, ha lavorato in giro per il mondo e poi è tornata: a Milano puoi realizzare te stesso attraverso l’impegno e il lavoro. Anche se poi l’anima inclusiva della città deve essere messa al centro, lo dico per il futuro. L’attrattività l’abbiamo vista: turismo, grandi imprese che scelgono Milano come quartier generale. Ma — e forse possiamo cogliere oggi questa occasione — questo va fatto senza lasciare indietro nessuno, anche pensando agli studenti. Si può infatti investire in studentati e housing alla portata di tutti, anche dei professionisti i cui stipendi sono messi a dura prova da un costo della vita molto alto”. Milano è sempre apparsa come la locomotiva d’Italia, ma oggi la sua immagine rischia di essere macchiata. “E’ proprio adesso che dobbiamo proseguire nella linea dell’attrattività e anzi rilanciare”, dice Iannantuoni: “Gli assi portanti di Milano sono la capacità di innovare e la ricerca, ma anche il terzo settore, motore incredibile. La vera scommessa è far camminare tutto insieme, allo stesso ritmo”. Per gli studenti “la sensazione è di vivere in una città che dà grandi opportunità, anche se si vorrebbe un accesso alla casa più aperto”. Ora ci sono le Olimpiadi Milano-Cortina. “Appuntamento importante per Milano”, dice la rettrice di Milano-Bicocca, “dobbiamo mantenere alta l’attrattività internazionale. Tanto più che  le nostre otto università sono un motore di rigenerazione urbana. Si pensi che il quartiere Bicocca era un quartiere agricolo”. Il sindaco Sala, difendendosi, ha detto “le mie mani sono pulite”. Il clima è fosco. “Dobbiamo abbassare i toni”, dice Iannantuoni, “e il sindaco bene ha fatto a illuminare le priorità per Milano – non una città qualsiasi per l’Italia e per l’Europa”.  

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.