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meglio la sete

Commissario Nimby: no al dissalatore per proteggere la spiaggia di Montalbano

Riccardo Carlino

Un comitato di cittadini (e il M5s) protesta contro un impianto mobile capace di ridurre la siccità nella provincia di Agrigento perché deturpa la location del commissario di Andrea Camilleri. Eppure, dall'agricoltura al turismo, l'emergenza idrica fiacca la “Capitale della cultura 2025”

In una Sicilia assetata, c'è chi trova comunque modo di fare cagnara. Accade a Porto Empedocle, comune di 15 mila abitanti in provincia di Agrigento: un paese che sperimenta da anni la crisi idrica, nonostante porti sul capo la corona di "Capitale della cultura 2025” (con tutte le gaffe e i paradossi che ne derivano), che oggi preferisce fare i conti con la siccità per "salvaguardare il territorio" della spiaggia di Montalbano.

Stando ai dati dell'Anbi, l'associazione dei consorzi di gestione delle acque, oggi lo stato di riempimento degli invasi presenta criticità più gravi rispetto al 2024 per oltre il 30 per cento dei bacini: ben 10 serbatoi trattengono meno acqua rispetto a 12 mesi fa e quasi tutti insistono tra le province di Palermo, Agrigento, Trapani. Proprio in queste zone (più precisamente a Gela, Trapani e per l'appunto Porto Empedocle) a metà giugno sono stati consegnati i primi dissalatori mobili sparpagliati in una ventina di moduli da assemblare: impianti capaci di rimuovere il sale dall'acqua marina e renderla potabile, oppure utilizzabile nel settore agricolo e industriale. In tutto, produrranno 96 litri di acqua al secondo ciascuno. Poco, se confrontato alla sete della zona, ma meglio qualche goccia fresca che una lingua completamente asciutta. 

 

          

 

“È una risposta concreta a un'emergenza senza precedenti, che stiamo affrontando con una visione strategica – ha commentato il governatore della regione Renato Schifani all'arrivo delle strutture – Voglio però essere chiaro: questi impianti non sono l'unica soluzione". Ad augurarselo sono sicuramente i 500 empedoclini, riuniti in un comitato temporaneo con il nome “Mare Nostrum”, che da giorni protesta contro l'installazione secondo la regola n.1 del manuale Nimby: la “deturpazione del paesaggio”. La spiaggia dove sorge il dissalatore, infatti, è quella di Marinella: “Questa è la spiaggia di Montalbano, i libri di Camilleri partono da queste zone, dal porto, dal Faro verde” – spiega a Tg2000 Michele Pisani, operatore turistico locale – “Chi si occupa di turismo ha la necessità di salvaguardare il territorio”. Come se l'emergenza idrica non lo deturpasse già abbastanza

Il comitato lamenta il fatto che la regione non abbia indirizzato le risorse verso la riqualificazione di un altro dissalatore – non mobile ma fisso – situato a Porto Empedocle "dove non lo vede nessuno e non dà fastidio”. Eppure nei 100 milioni stanziati da Palazzo Orleans è compreso anche il revamping di quell'impianto, un lavoro più impegnativo del semplice assemblaggio del nuovo dissalatore, dato che l'impianto si trova in stato di abbandono da più di 10 anni a causa dei costi di gestione troppo elevati. 

Anche i partiti politici locali sono intervenuti nel dibattito. Per il deputato regionale del Movimento 5 stelle Angelo Cambiano si tratta di una soluzione tampone “senza un piano a lungo termine che garantisca un servizio idrico continuo e dignitoso per cittadini, agricoltori e imprese”, mentre la collega pentastellata Ida Carmina e il deputato Ismaele La Vardera hanno già presentato un'interrogazione ad hoc all’Assemblea regionale. 

I romanzi gialli (ma blu) di Camilleri vengono dunque branditi come testimonianza di un paesaggio da tutelare, a discapito di agricoltori e cittadini costretti a razionare l'acqua per il quinto anno di fila. Non un bello spot per la provincia di Agrigento, che nel 2024 ha registrato un calo delle presenze turistiche del 9,6 per cento, a fronte di un lieve incremento dell’1,4 per cento negli arrivi. Un danno enorme per l'economia locale fatta di commercianti, albergatori e operatori del turismo. Quando i bacini sono a secco, evidentemente la spiaggia del Commissario da sola non basta.