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l'errore in aula
Il governo va sotto alla Camera su una mozione per attrarre i ricercatori in Italia: "Ci siamo sbagliati a votare"
Approvato il testo presentato da Italia Viva. Votano a favore tutti i deputati dei partiti di maggioranza: "Avevamo percepito che il parere del governo fosse favorevole", dice il meloniano Gianluca Vinci
Tra lo stupore dei presenti, l'Aula della Camera ha approvato con 253 sì, quattro contrari e un astenuto la mozione di Italia viva concernente iniziative per un piano strategico nazionale volto ad attrarre e favorire la permanenza di ricercatori europei ed extraeuropei in Italia. Il governo, con il viceministro alle Imprese e al made in Italy, Valentino Valentini, aveva espresso parere contrario al testo (così come verso gli altri cinque presentati dalle altre forze di opposizione). Ma i deputati dei partiti di maggioranza hanno votato a favore per errore.
“Noi avevamo percepito che il parere del governo fosse favorevole", ha spiegato Gianluca Vinci, deputato di FdI, altrimenti il voto "sarebbe stato contrario". Fabio Rampelli, presidente di turno e deputato di Fdi, ha provato a minimizzare: “Stiamo facendo la verifica di rito, niente di trascendentale”, per poi precisare che il risultato della votazione non poteva essere modificato.
Immediate le reazioni sarcastiche dell'opposizione. “Saranno le temperature, saranno i tanti temi che la dividono, oggi in Aula la maggioranza è allo sbando e approva una mozione dell'opposizione sui ricercatori europei e extraeuropei” – ha affermato Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera – Non conoscono i provvedimenti e si limitano a spingere i pulsanti senza mai chiedersi cosa stanno votando. Ecco il progetto della destra: un parlamento passa carte che non distingue e non disturba”. Mentre il leader di Iv Matteo Renzi ha avanzato l'idea di una rivolta della maggioranza alle indicazioni della premier: “Adesso vediamo che succede. Spero che i parlamentari di maggioranza abbiano il coraggio di andare fino in fondo e di essere coerenti con questo voto. Se invece diranno: scusate, ci siamo sbagliati sarà chiaro a tutti che i primi cervelli in fuga sono i loro”.
La mozione in questione, a prima firma della deputata di Iv Maria Elena Boschi, chiede al governo di adottare un piano strategico per la ricerca e di approvare delle norme per favorire l’acquisizione della cittadinanza italiana ai ricercatori stranieri che vivono e si laureano in Italia, oltre ad assumere iniziative urgenti volte semplificare e accelerare le procedure di ingresso, rilascio del permesso di soggiorno e riconoscimento dei titoli di studio per i ricercatori e le ricercatrici che intendano trasferirsi nel nostro paese, in particolare provenienti da contesti internazionali caratterizzati da restrizioni alla libertà accademica, come nel caso attuale degli Stati Uniti d'America.


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