
Il caso
Meloni nomina l'ex segretario della Cisl Luigi Sbarra sottosegretario al sud
Luigi Sbarra entra nella squadra di governo: una mossa destinata a cambiare per sempre la geografia dei sindacati in Italia. Addio triplice
A quattro giorni del referendum perso da Cgil (e Uil), ecco la mossa abbastanza clamorosa di Giorgia Meloni: la premier ha proposto Luigi Sbarra, ex segretario della Cisl, come sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Il sindacalista, che da poco ha passato lo scettro a Daniela Fumarola, si occuperà di sud, la delega lasciata a Palazzo Chigi da Raffaele Fitto dopo la nomina a vicepresidente della commissione europea, entrando tecnicamente come "indipendente" nella squadra di governo.
Una nomina, quella voluta da Meloni, che come su un tavolo di biliardo spacca con un colpo solo la triplice, ammesso che esistesse ancora. E che ridisegna totalmente la geografia dei sindacati in Italia dal dopoguerra a oggi.
Il feeling fra i due, Gigi e Giorgia, era noto e ha avuto anche punte di visibilità all'ultimo evento di Sbarra come segretario della Cisl alla presenza della premier tra mazzi di fiori, baci, abbracci e parole al miele.
Un'intesa che aveva fatto pensare a un futuro del sindacalista, una volta in pensione, proprio con Fratelli d'Italia. Si parlava di una sua candidatura come punto di riferimento di un'area centrista nel partito della Fiamma. Ma tutto ha avuto un'accelerazione e nuovi scenari adesso si potrebbero aprire.
Il sindacato cattolico vanta circa 4 milioni di iscritti e parla a un mondo, soprattutto quello dei pensionati e dei dipendenti pubblici, ben posizionato al centro.