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elezioni comunali
A Matera vince la destra con Nicoletti. Crisi di nervi nel Pd: si dimette il segretario regionale Lettieri
Nella città dei Sassi si afferma il candidato sostenuto da Arianna Meloni e dal ministro Alessandro Giuli. Psicodramma a sinistra: il rivale al ballottaggio, Antonio Cifarelli, consigliere regionale Pd, non aveva nella coalizione il simbolo del suo partito. Elly Schlein è andata al comizio finale a Taranto ma ha snobbato il compagno materano
Un manager della Cultura, Antonio Nicoletti, ingegnere ecologista, sostenuto dal centrodestra, ha fatto il ribaltone nelle comunali di Matera, battendo nel ballottaggio contro ogni pronostico il consigliere regionale del Pd Roberto Cifarelli, in largo vantaggio dopo il primo turno e con la maggioranza acquisita in consiglio comunale. Nel partito del Nazareno la sconfitta ha causato un terremoto che ha portato alle dimissioni irrevocabili del segretario regionale Giovanni Lettieri.
Il mite Nicoletti, sostenuto in queste settimane dal ministro Alessandro Giuli, ma anche da Arianna Meloni, ha costruito un successo con un programma di respiro civico, calibrato sui temi della cultura e dell’innovazione, facendo tesoro dell’esperienza portata dal sabaudo Paolo Verri nell’esperienza di Matera 2019, ovvero quando la città dei Sassi divenne Capitale della Cultura europea. Il centrodestra ha sbaragliato una alleanza extra-large, quella messa insieme da Roberto Cifarelli, che univa pezzi di campo progressista con fuoriusciti da Forza Italia (come il consigliere regionale Michele Casino) e Azione (qui rappresentata dalla famiglia Pittella). Ha funzionato la saldatura dei tre partiti della coalizione (a sostegno di Forza Italia si è rivisto l’ex senatore tatarelliano Nicolino Buccico, già componente del Csm), con liste localiste come IoSud di Adriana Poli Bortone.
A sinistra la campagna elettorale ha mostrato ancora una volta come, nelle periferie dell’impero, il Pd sia un partito lacerato: Cifarelli si è candidato partecipando a delle primarie aperte, scomunicate dai responsabili locali dei dem. La campagna elettorale è stata vissuta con pieno imbarazzo dal Nazareno, nonostante l’ex ministro Roberto Speranza si fosse speso in un appello unitario finale, che però - alla prova dei fatti - non ha avuto l’impatto desiderato. Il corto circuito dem è stato plateale venerdì scorso: Elly Schlein ha tenuto il comizio per Piero Bitetti a Taranto, ma ha snobbato Cifarelli a Matera, a meno di un’ora di auto. La leader ha prudentemente evitato di impanarsi in un contesto turbolento, evitando di intestarsi una possibile sconfitta.
Nella giornata di domenica Cifarelli, che non ha avuto il sostegno del M5S, ha percepito l’avanzata del rivale del centrodestra e ha rilanciato mandando a mezzo mondo un messaggio con l’annuncio dell’organizzazione di “bus gratuiti su chiamata” con l’indicazione del sostegno alla sua candidatura. La mossa disperata ha generato polemiche ma non ha cambiato il responso elettorale.
A risultato consolidato il segretario regionale del Pd Giovanni Lettieri si è congedato con un post sui social: “Registro un clima di sostanziale inagibilità politica che ci ha portati prima a non esporre il simbolo a Matera e poi a consegnare la città alle destre populiste di Fratelli d’Italia, di Bardi della Meloni e di Salvini”. Il suo addio è stato salutato da ulteriori polemiche interne, epitaffio perfetto per i dem lucani: qui il campo largo non ha funzionato e il Pd in mille rivoli ha fatto vincere i sovranisti nella Città dei Sassi.