
Il racconto
Conte fa il fedayyin su Gaza, Schlein ora pensa alle primarie anticipate. In Sicilia duello Franceschini-Guerini
Continua la rincorsa del leader del M5s, che si prepara per il vertice Nato di giugno. Schlein si dice pronta al voto e non esclude le primarie per scegliere il candidato premier
Roma. Il Giuseppe Conte Abu Mazen. La strategia, il suggerimento, la confessione dei suoi fedayyin: “Il nostro presidente vuole fare il candidato premier, non gli passa. Ora spingiamo tutto sulla pace. Ci stiamo preparando per il summit Nato del 21 giugno. Il M5s cresce ogni settimana”. Incontriamo Conte e chiediamo: “Pres, lo sa, che nel Pd si parla di primarie di coalizione? Perché non accetta?”. Conte Abu Mazen ci risponde: “C’è ancora tanto tempo”. Grande è la confusione sotto il cielo Pd e per Schlein la situazione è eccellente. In Sicilia c’è una opera da pupi. Franceschini contro Guerini. Elly fa Angelica.
Un’altra straordinaria giornata si è consumata lì dove la speranza non tramonta mai. Elly, l’Angelica, va al Festival di Trento, e sentite che dice: “Le elezioni anticipate? Spero di sì. Noi siamo assolutamente pronti”. Non era una fantasia. Tra le poltrone dei sinistrutti, i deputati del Pd, alla Camera, gira da giorni questa: “Forse è il caso di fissare le primarie di coalizione. Si litiga ora e poi tutti insieme”. I vecchi padri del Pd, come Arturo Parisi, a sentire la parola “primarie” ringiovaniscono di vent’anni. No, non è una fantasia. Vuoi vedere che quando Marco Furfaro (è il Pajetta di Schlein) parla al telefono (e non fa altro che parlare al telefono; sembra che stia negoziando la pace Ucraina-Russia) prepara forse il grande evento? Anche perché … insomma, c’è un Conte ultimamente frizzantino, in versione Abu Conte Mazen.
L’ultimo sondaggio dà il M5s al 14 per cento e lui ha ricominciato a crederci. La remuntada. Se non sei al governo e soldi non ne hai, regala pace quanto vuoi. E lui Conte, modestamente la offre graduidamende. I suoi: “Abbiamo notato, dai sondaggi, che la pace paga e premia. E il Pres. sta spingendo al massimo sulla pace e sul no riarmo”. E che significa? “Significa che la prossima settimana si continua a far opposizione dura. Su dl sicurezza e poi su riarmo e soprattutto su Gaza, Ucraina”. Quando un giornalista incontra un Abu Conte, non c’è possibilità di vincere. Gli chiedono, a Triggiano, in Puglia: Pres, ma lei parla contro Israele? E Lui, Abu Conte: “Non falsiamo le cose. Ho sempre condannato la condotta criminale di Netanyahu, il genocidio in atto è colpa di questo governo criminale”. Se non lo fermate potrebbe fare inceppare il 45 giri con “criminale, criminale”. Torniamo all’idea delle primarie per scegliere il candidato premier. Eravamo rimasti al congresso anticipato del Pd, che dovrebbe convocare Elly dopo le regionali, ma Elly, che è Angelica, furbissima, vorrebbe capitalizzare il vantaggio su Abu Conte e pensa: se facciamo le primarie adesso, sbaraglio tutti quanti. Lo dicono dalle parti del Cine Schlein e ora capite perché l’Angelica esce con la frase a Trento: “Siamo pronti”? Lo è lei. Ma Conte? I fedayyin: “Tra sei mesi, sfruttando questa nostra campagna per la pace, possiamo recuperare ancora sul Pd”. Anche perché il Pd ha la sanità, ma Meloni ha capito il gioco. I fedayyin di Conte: “Ogni volta che Schlein attacca sulla sanità, Meloni spiega che le regioni le governa il centrosinistra”. Niente. Meglio la Pace. Solo che nel Pd c’è sempre guerra. Scendiamo in Sicilia. Stanno succedendo cose turche. Il segretario regionale è il deputato Barbagallo, franceschiniano, e si è ricandidato segretario, ma si è scoperto che erano iscritti pure i defunti, una roba alla Mattia Pascal. A sfidare Barbagallo c’è Peppino Lupo, europarlamentare del Pd, che è gueriniano, ovvero riformista come Lorenzo Guerini, insieme a un altro siciliano di belle speranze, Michele Catanzaro. Schlein che fa? Spedisce a Palermo Nico Stumpo, commissario, e viene istituita una commissione di garanzia che, fate attenzione, potrebbe annullare il tesseramento. A quel punto però si può far ricorso alla Commissione nazionale. Quando Guerini lo ha saputo si è incollerito e si è alzato in volo con il suo caccia, la sua barbetta sale e riformismo. Dice a tutti: “Ora vado io in Sicilia e difendo i miei”. E il problema è che ci va sul serio, ma per andarle a cantare agli uomini di Franceschini e a Franceschini. Schlein che è stata avvisata: “Segretaria, guarda che in Sicilia, Dario e Lorenzo, stanno combattendo come i personaggi dell’Ariosto” e lei, soave come Angelica, ha risposto che non si può fermare il regolare e salutare esercizio democratico del Pd. Insomma, si diverte come una matta. Ora capite perché è pronta? Conte per inseguirla sta per indossare la kefiah al posto della pochette; Franceschini duella con Guerini; Bonaccini è fermo all’ottica a provare una nuova montatura e Gentiloni scrive per Mario Orfeo, manco fosse Sandro Viola. Schlein li farà tutti impazzire come l’Orlando che perdeva il senno. Finiamola dunque come consigliava il poeta, prima che la istoria vi sia molesta: “Ed io la vo’ più tosto differire, prima che v’abbia per lunghezza a fastidire”.
