
A montecitorio
Corrida governo-opposizione alla Camera per il question time di Meloni. Con piccole prove di forza interne
Schlein punta sulla sanità, Conte chiederà conto del piano europeo sul riarmo. Intanto i leader di Pd, M5s e Avs saranno in piazza con la Cgil il 19 maggio per promuovere i referendum
Botta e risposta: i deputati chiedono, la premier Giorgia Meloni risponde. Ma non è soltanto uno show biunivoco Parlamento-governo, quello che andrà in onda oggi pomeriggio alla Camera, ché dal tono e dal tipo di domanda traspariranno in controluce altre relazioni (presenti) e altre possibili interazioni (future) tra maggioranza e opposizione e all’interno degli stessi schieramenti. E se, infatti, dal partito della presidente del Consiglio, Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami chiederà alla premier quale sia oggi il punto della situazione in tema di prevenzione del disagio giovanile, sulla scorta delle azioni già intraprese (vedi decreto Caivano) e in vista di quello che, spiegano in FdI, viene considerato un percorso verso lo sviluppo e la “liberazione di nuove energie” – anche rivendicando le azioni già intraprese – dalla Lega Riccardo Molinari chiederà informazioni sulle ulteriori iniziative a tutela delle Forze dell’ordine e del comparto del soccorso pubblico, in una sorta di divisione di ruoli interna alla maggioranza (non casuale). Non casuale appare anche la scelta di Forza Italia, con interrogazione di Paolo Barelli, sulla prosecuzione dell’opera di riforma del Green Deal “al fine di coniugare due obiettivi strategici irrinunciabili e complementari, la tutela ambientale e la competitività economica e produttiva”. Noi Moderati, invece, con Francesco Saverio Romano e Maurizio Lupi, punterà sul tema dell’abbattimento delle liste d’attesa “in raccordo con le regioni”.
Ma è soprattutto all’interno dell’opposizione che si gioca una partita di posizionamento in prospettiva, fatta di distinguo su modi, toni e temi, all’indomani della nota congiunta di Pd-M5s e Avs sul referendum, con adesione alla manifestazione Cgil del 19 maggio per la partecipazione al voto e contro gli inviti all’astensione che “intossicano il dibattito pubblico” (titolo dell’evento: “Il voto è libertà”).
La gamma dei quesiti alla premier va a ricalcare infatti i confini dei sì, dei no, dei forse e dei “ma anche” visti negli ultimi mesi tra alleati e non alleati che si contrappongono al governo Meloni. E per una Elly Schlein che, dal Pd, interrogherà Meloni sulla Sanità, chiedendo al governo quali misure urgenti intenda adottare affinché il Servizio sanitario nazionale “non sia smantellato” e affinché sia assicurato a tutti “il diritto alla salute come sancito dall’articolo 32 della Costituzione”, con focus sulle liste d’attesa e contro i tagli, ci sarà un ex premier Giuseppe Conte che, dal M5s, si concentrerà sul cavallo di battaglia post-grillino degli ultimi mesi, il piano ReArm Europe ed esorterà la premier a ritirare il sostegno italiano al progetto di riarmo europeo, chiedendo di destinare quelle risorse “a settori come sanità e istruzione” e a un “piano di investimenti che promuova la competitività” (si pensa però che la premier, nella stessa occasione, possa ribadire l’intenzione di incrementare la spesa militare). Il tema guerra sarà anche al centro dell’interrogazione di Avs (per cui parlerà Angelo Bonelli), con focus su Gaza e accusa al governo: voi volete tacere sulla strage di civili, è il concetto, corredato della richiesta alla premier di condannare l’operato di Benjamin Netanyahu, fino al punto di considerare l’ipotesi di richiamare l’ambasciatore italiano in Israele (da FdI fanno notare, come a voler anticipare la risposta meloniana, che il governo ha “più volte espresso preoccupazione” per la situazione nella Striscia, e ribadito “la necessità” di appoggiare gli “sforzi” dei paesi arabi per la ricostruzione e per un “quadro regionale di pace”). Tra i partiti dell’ex Terzo polo, dove l’attenzione al rilancio competitivo del paese è alto, parlerà per Italia Viva Maria Elena Boschi e per Azione Matteo Richetti: argomento dell’interrogazione renziana “le tre principali riforme in ambito economico che il governo intende adottare per fronteggiare l’attuale congiuntura economica” e di quella calendiana il “rilancio della competitività e del settore automotive”. Che cosa risponderà la premier? Dalla maggioranza si indica intanto il macro-argomento “inclusione di Transizione 5.0 e Industria 4.0 nella revisione del Pnrr”.

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