Il caso

"Sull'Ucraina non possiamo sbagliare". Il pranzo segreto Meloni-Salvini-Tajani

Simone Canettieri

Venerdì il vertice della premier con i suoi vice per concordare le mosse tra Volenterosi e Putin

È un rito, ormai. Solo che quello di venerdì è stato un pranzo geopoliticamente importante. Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani dopo aver partecipato alla Camera alla commemorazione per le vittime del terrorismo si sono messi a tavola a Palazzo Chigi. Nel menu la decisione della premier, concordata e condivisa con il titolare degli Esteri, di non partecipare alla missione dei “Volenterosi” a Kyiv prevista per il giorno dopo. Una foto mancata con gli altri leader europei, oggetto di critiche da parte dell’opposizione, che  Tajani ha minimizzato e quasi difeso  addirittura in un’intervista. In un gioco di specchi, e per evitare meccanismi già visti, sempre Meloni pare abbia ribadito a Salvini la posizione dell’Italia a fianco dell’Ucraina per raggiungere “una pace giusta e duratura” esprimendogli diversi dubbi sulle volontà di Putin. La “diplomazia del pranzo”, a Palazzo Chigi, è l’escamotage usato dalla presidente del Consiglio per stemperare i continui distinguo dei due vicepremier, fino a poco tempo fa in perenne polemica dialettica fra loro, a scapito dell’immagine della coalizione. Sembra che la formula funzioni, fino a prova contraria, certo. Per quanto riguarda le regionali i tre leader si sono dati appuntamento per la stretta sulle candidature a dopo le amministrative di giugno.
    

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.