
Il caso
"Sull'Ucraina non possiamo sbagliare". Il pranzo segreto Meloni-Salvini-Tajani
Venerdì il vertice della premier con i suoi vice per concordare le mosse tra Volenterosi e Putin
È un rito, ormai. Solo che quello di venerdì è stato un pranzo geopoliticamente importante. Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani dopo aver partecipato alla Camera alla commemorazione per le vittime del terrorismo si sono messi a tavola a Palazzo Chigi. Nel menu la decisione della premier, concordata e condivisa con il titolare degli Esteri, di non partecipare alla missione dei “Volenterosi” a Kyiv prevista per il giorno dopo. Una foto mancata con gli altri leader europei, oggetto di critiche da parte dell’opposizione, che Tajani ha minimizzato e quasi difeso addirittura in un’intervista. In un gioco di specchi, e per evitare meccanismi già visti, sempre Meloni pare abbia ribadito a Salvini la posizione dell’Italia a fianco dell’Ucraina per raggiungere “una pace giusta e duratura” esprimendogli diversi dubbi sulle volontà di Putin. La “diplomazia del pranzo”, a Palazzo Chigi, è l’escamotage usato dalla presidente del Consiglio per stemperare i continui distinguo dei due vicepremier, fino a poco tempo fa in perenne polemica dialettica fra loro, a scapito dell’immagine della coalizione. Sembra che la formula funzioni, fino a prova contraria, certo. Per quanto riguarda le regionali i tre leader si sono dati appuntamento per la stretta sulle candidature a dopo le amministrative di giugno.

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