Mozione Beppe
“Niente contro Conte, ma su mandati e simbolo è in ballo la nostra identità”. Parla Castellone
L'ex capogruppo del M5s al Senato si schiera con il fondatore in vista dell'assemblea costituente: "Alcuni colleghi non hanno il coraggio di esporsi, ma in questo momento è giusto discutere". Scissione in vista? "Se ci sono progetti personali o si vuole usare questa costituente per realizzare qualcosa di diverso agiremo di conseguenza”.
“Io credo che il Movimento debba ripartire dalle sue radici e dalle sue basi: nome, simbolo e regola dei due mandati. In questo senso sto con Beppe, ma la mia non è una posizione contro Conte, nessuno mette in discussione la sua leadership, pongo semmai una questione politica”. Mariolina Castellone, medico e senatrice del M5s alla seconda legislatura, dopo essere stata nella scorsa capogruppo del partito, è forse l’unica voce di rilievo che in questi giorni si è alzata per sostenere le posizione del fondatore. Su Facebook ha parlato di “grillicidio”, contestando quanti sui social e non solo hanno attaccato il comico genovese per sostenere invece l’uomo nuovo, ovvero l’ormai da qualche anno presidente del M5s Giuseppe Conte. La stupisce che per adesso solo lei sia uscita allo scoperto per sostenere questa linea? “Alcuni colleghi – dice Castellone – non hanno il coraggio di esporsi in maniera così netta, c’è un po’ di autocensura, ma questa cosa ci fa male: non possiamo dare fuori l’impressione di essere una forza politica che reprime qualunque voce critica, soprattuto nel momento in cui lanciamo un processo democratico. Se parte però con la repressione del dissenso delle voci alternative non andiamo lontano”.
In qualche modo Castellone pensa che la “libertà di discutere” debba essere la premessa di questa lunga assemblea 5 stelle: “Io sono favorevole a questo percorso di democrazia partecipativa che stiamo facendo anche perché segna una linea di rottura rispetto a quello che è stato nell’ultimo periodo il verticismo con cui sono state gestite le cose. È bene invece tornare a quel metodo di fare politica partecipativo e condiviso che è stato la fortuna del Movimento, che ha portato tanti comuni cittadini come me a mettersi a servizio del paese. Gli eletti devono tornare a essere dei portavoce . Il ruolo di Grillo, di fondatore e garante, non può essere messo in discussione, perché quella è la nostra storia”. Insomma, come ha detto proprio Grillo, Castellone rilancerà su vincolo del doppio mandato, e intoccabilità di nome e simbolo, ma non solo. La costituente sarà anche un momento importante per discutere l’organizzazione interna, compreso l’attuale strapotere di Conte. “Invito attivisti e militanti – dice la senatrice – a fare attenzione, a non trasformarci in un partito ancora più verticistico degli altri, senza una forte organizzazione territoriale e con le nomine tutte affidate al presidente. Invece, dobbiamo capire che le voci critiche sono una ricchezza”. Per migliorare le cose servirà anche modificare lo statuto, che mette il presidente, e quindi Conte, al centro di ogni scelta? “Ci sono delle cose che andrebbero riviste, nei precedenti Stati generali era stata scelta una linea totalmente diversa: c’era un organismo collegiale, erano previste delle segreterie politiche territoriali, sarebbe utile tornare a quelle idee, serve un’organizzazione più condivisa”.
nodi cruciali comunque sembrano quei tre: nome, simbolo e vincolo dei mandati. Partiamo da quest’ultimo. “Io credo che sia importante perché rappresenta la nostra storia e tutela quel ricambio politico necessario che ci rende diversi dagli altri partiti, con gli eletti che sono solo il tramite dei cittadini nelle istituzioni e non dei detentori di potere personale. È chiaro che il tema delle competenze c’è: l’ ‘uno vale uno’ va superato, ma lo si fa da un lato con un sistema che premia i meriti per le candidature, attraendo persone dalla società civile, dall’altro con una scuola di formazione solida che possa far crescere una classe politica che si rinnova, ma che può rappresentare sempre al meglio i cittadini. Non si può giustificare il non ricambio con il fatto che ormai qualcuno ha fatto esperienza nelle istituzioni”. E sul nome, davvero qualcuno vuole cambiarlo? “Nessuno lo ha detto espressamente ma dalle risposte date alle dichiarazione di Beppe questa cosa è suggerita. A mio avviso sarebbe un grande errore”. Cosa accadrebbe se su queste cose non si trova un accordo, si rischia la scissione? “Spero che tutti si remi nella stessa direzione, se poi ci sono progetti personali o si vuole usare questa costituente per realizzare qualcosa di diverso staremo a vedere e agiremo di conseguenza”. Castellone intanto rilancia sui temi e su quello che, secondo lei, dovrebbe essere il ruolo dei 5 stelle all'interno del fronte progressista: “Un movimento forte, che continui a incarnare un modo diverso di fare politica, serve al paese e serve anche al campo largo che deve trovare il coraggio di sposare battaglie necessarie, come quella sulla legge sul conflitto di interessi o quella per togliere alla politica le nomine dei dirigenti della sanità”.
storia di una metamorfosi