Editoriali
Ambientalismo a parole: nei fatti Schlein si schiera contro il fotovoltaico
La posizione della segretaria dem sugli impianti fotovoltaici assomiglia a quella del ministro Lollobrigida. Il Pd è ecologista negli intenti, ma poi in concreto ha posizioni persino più estreme del centrodestra
Il Pd non perde occasione di rivendicare la battaglia per l’ambiente e accusare il governo di trascurare l’emergenza climatica. Ma cosa ne pensa del decreto voluto dal ministro Francesco Lollobrigida per bloccare la realizzazione di grandi impianti fotovoltaici su terreni agricoli? Lo ha chiarito la segretaria, Elly Schlein, ospite di Legambiente (molto critica sul provvedimento): “Serve una programmazione regionale per non esporre il piccolo agricoltore al ricatto della multinazionale che vuole fare una grande distesa di pannelli sul suo suolo”. Anzi, “bisogna far sapere all’agricoltore che esiste l’agrivoltaico che permette di non sacrificare suolo coltivabile”.
Praticamente la stessa posizione di Lollobrigida, che vuole “porre la parola FINE (sic!) alla speculazione” e rimanda all’agrivoltaico. Peccato che si tratti di due cose diverse: l’agrivoltaico consiste di costose installazioni per elevare i pannelli e consentire una qualche forma di coabitazione con le attività agricole, mentre il decreto interviene contro la realizzazione di impianti di larga scala, quelli in assoluto più competitivi, senza i quali sarà difficile raggiungere i target che il governo ha accettato e che il Pd addirittura giudica insufficienti. Non solo: il Pd sardo ha depositato in Consiglio regionale una mozione a supporto della moratoria contro le rinnovabili dichiarata dalla presidente Alessandra Todde. Dicono i dem sardi: “La mozione è una chiamata alle armi ai sardi affinché ci si mobiliti dinanzi a quello che si annuncia come un vero e proprio assalto alla nostra isola”. Tutto ciò a dispetto della sollevazione delle associazioni ambientaliste e delle associazioni di imprese raccolte nel Coordinamento Free.
Il Pd è ecologista a parole, ma poi in concreto ha posizioni persino più estreme del centrodestra. Che sia un complotto per spingere una parte dei propri elettori a votare i Verdi, garantendo così al partito di Angelo Bonelli il superamento della soglia del 4 per cento? È bello pensare che ci sia del genio, ma la sensazione è che ci siano soltanto follia e confusione.
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