I pugliesi dicono “a tie te piace a utte china e la muiere mbriaca” (ti piace la botte piena e la moglie ubriaca). I genovesi che “sciûsciâ e sciorbî no se pêu” (non si può soffiare e succhiare contemporaneamente). Quindi, sia i pentastellati tendenza Giuseppe Conte sia quelli tendenza Beppe Grillo dovrebbero avere gli strumenti concettuali per comprendere che non si può avere tutto. Non si capisce, allora, come il M5s possa chiedere al governo – per mezzo di un ordine del giorno firmato da Chiara Appendino, uno dei nomi più rappresentativi della squadra alla Camera – di incentivare la transizione ecologica e, contemporaneamente, di agire per mitigare i rincari della benzina e del gasolio. Il settore dei trasporti contribuisce per circa un terzo alle emissioni di CO2 italiane. Gli aumenti dei prezzi dei carburanti costituiscono un incentivo implicito a utilizzarne di meno o sostituirli con tecnologie a minore impatto ambientale. I grillini, quindi, dovrebbero esultare ogni volta che il costo del pieno si appesantisce.
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