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Il racconto

Alla corte di Giovanna. Ecco le “giornaliste italiane” benedette da Meloni

Luca Roberto

Alla presentazione dell'associazione sulla Terrazza di piazza Venezia tutti cercano la capo ufficio stampa della premier. Si affaccia anche il portavoce di Elly Schlein. Tra paninetti alla Curcuma e spritz a mezzogiorno, viaggio in un mondo che non vuol sentirsi etichettare come "meloniano"

Tutti la cercano, fanno per avvicinarsi, la salutano, le chiedono come sta. Lei, Giovanna Ianniello, la donna che si muove accanto a Giorgia Meloni, la capo ufficio stampa della premier, è anche il deus ex machina della neonata associata “Giornaliste italiane”. Si presta, sorride, ha un parola e un cenno d’intesa per tutti. “Grazie per essere venuti”. Un certo mondo “de destra”, mezza Rai, notaie, avvocatesse, si ritrova qui, sulla terrazza dell’associazione Civita, a “casa” di Gianni Letta, in piazza Venezia, per vedere di che si tratta. Sarà veramente la sigla che segna la spartizione del potere giornalistico nell’epoca meloniana? Anche se per la fatica di salire fino all’ultimo piano, senza ascensore, c’è chi scherza: “La dovevano chiamare Giornaliste italiane in forma”. Tra i primi ad arrivare c’è il ministro del Mare Nello Musumeci, attorniato dalla portavoce Silvia Cirocchi, compagna di Gianni Alemanno, tra le aderenti a questa alcova di professioniste dell’informazione etichettate come sovraniste, un termine “che rifiutiamo. Trovo sia un fallimento quando di un giornalista si dice di destra o di sinistra. Scegliamo solo quelle brave”, dirà la giornalista Mediaset Ida Molaro, tra le promotrici dell’associazione.

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Nel giorno del 52esimo compleanno di Francesco Lollobrigida, ci s’aspettava che il ministro dell’Agricoltura passasse per fare un saluto. “Ma è a Subiaco, alla convention di Ecr”. Così ci si “accontenta” della presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, accompagnato dalla moglie Federica Corsini, giornalista Rai. Si muove con passo felpato, lo prendono in disparte, al fondo della terrazza. Ma soprattutto, a un certo punto, vedendolo passare qualcuno lo ferma: “Aspetti, ministro, le volevo presentare la bimba”. E lui allora si china a guardare la neonata in culla. Dentro, in un open space senza posti a sedere, stanno spiegando una ricerca condotta dall’agenzia Socialcom secondo cui le giornaliste italiane sono presenti sui social più dei maschi ma sono seguite meno della metà. “E’ il segno che il pubblico continua a preferire ancora il giornalismo maschile”. Per questo l’associazione nasce con l’obiettivo di professare “più diritti, meno pregiudizi. E il nostro motto: libere di valere”, spiega ancora Molaro. Federica Frangi, che per un mese lo scorso autunno è stata la responsabile delle ospitate tv per la comunicazione di Palazzo Chigi e che adesso è tornata a lavorare in Rai, distribuisce rossetti: “Ne volete uno?”. Oltre a Sangiuliano s’avvista anche la ministra della Famiglia e le Pari opportunità Eugenia Roccella, che saluta il lancio dell’associazione come “un’ottima notizia per l’informazione”. Dalla politica ci sono i forzisti Maurizio Gasparri, Gabriella Giammanco e Alberto Barachini.

 

Ma chi si aspettava che sotto l’egida di Ianniello si sconfinasse nell’elogio duro e puro del melonismo, almeno un po’ rimarrà sorpreso dalle fonti d’ispirazione di “Giornaliste italiane”. Che sono, certo, ci mancherebbe, “la presidente del Consiglio”, ma anche “la principale leader dell’opposizione”. Così a un certo punto spunta anche il portavoce di Elly Schlein, Flavio Alivernini, che si intrattiene per una buona mezzora  con la donna della comunicazione della premier. “Se stiamo decidendo dove fare il confronto televisivo? Massì, lo facciamo a Propaganda live”, scherzano i due imbeccati da un cronista. Nel frattempo hanno fatto capolino una sfilza di personaggi che gravitano attorno al cosiddetto mondo meloniano: dal direttore dell’Adnkronos Davide Desario ad Annalisa Bruchi di “Povera patria” , passando per Hoara Borselli, Manuela Moreno del Tg2, il direttore dell’Intrattenimento Rai Angelo Mellone, quello dell’Approfondimento Paolo Corsini e il direttore di Rainews Paolo Petrecca. Poi ancora il presidente del Maxxi Alessandro Giuli, il neo direttore del Tempo Tommaso Cerno. Si vede anche Rita Lofano, che guida l’Agi in predicato di passare nelle mani degli Angelucci.

Sulla terrazza piena del primo solo primaverile si servono paninetti alla curcuma farciti di vitel tonnè e arrosto, anche nelle versioni senza glutine e senza lattosio. E poi polpettine di verdure, tramezzini alle melanzane. Spritz e prosecco abbondano nei flûte sin da mezzogiorno. Il ministro del Mare e della Protezione civile si aggira indeciso: “Faccio un aperitivo e poi me ne vado”. Quando si tratta di fare la foto insieme al direttivo delle “Giornaliste italiane”, comunque, Ianniello si ritrae, un poco imbarazzata. “Dai, m’avete già fatto un set completo prima. Annamo fori”.

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  • Pugliese, ha iniziato facendo vari stage in radio (prima a Controradio Firenze, poi a Radio Rai). Dopo aver studiato alla scuola di giornalismo della Luiss è arrivato al Foglio nel 2019. Si occupa di politica. Scrive anche di tennis, quando capita.