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editoriali

Il Pd perde la testa sul Patto di stabilità

Redazione

Elly Schlein schiera incredibilmente il Partito democratico contro l’accordo europeo firmato da Paolo Gentiloni

La scelta di Paolo Gentiloni di non candidarsi con il Pd alle elezioni europee è stata quanto mai opportuna, perché alla fine il commissario europeo per gli Affari economici si sarebbe ritrovato a fare campagna elettorale o contro se stesso o contro il proprio partito. Elly Schlein ha infatti annunciato che il Pd non voterà a favore del nuovo Patto di stabilità: “E’ un compromesso al ribasso”, ha detto la segretaria del Pd. “La Commissione europea” con Gentiloni “aveva fatto un’ottima proposta” ma “l’assenza del governo Meloni in quel negoziato ha fatto sì che il governo accettasse un compromesso al ribasso deciso da altri. Meloni ha subìto quell’accordo dannoso per l’Italia”. Questa, ovviamente, non è la posizione di Gentiloni che ha definito l’accordo sulle nuove regole fiscali “un risultato molto importante” e “un segnale di unità dell’Ue”.

Per Gentiloni le nuove regole mandano “in archivio il vecchio Patto di stabilità e la stagione dell’austerity” e, nonostante le differenze rispetto alla proposta iniziale della Commissione da lui presentata, il giudizio è nettamente positivo: “Equilibrio tra stabilità e crescita, più flessibilità, incentivi a investire, autonomia ai paesi nei piani a medio termine”. Ma al di là delle questioni tecniche, con questa scelta il Pd decide di votare contro l’eredità politica del suo massimo esponente nelle istituzioni europee. Una posizione, tra l’altro, in netto contrasto con la linea del Pse. Paradossalmente, i termini dell’accordo sul nuovo Patto  sono quasi tutti figli della famiglia socialista: la proposta è di Gentiloni, il negoziato è stato condotto dalla socialista spagnola Calviño, le rigidità introdotte dal governo del socialdemocratico tedesco Scholz.

A dicembre Schlein organizzò il Forum Europa, invitando come ospite d’onore proprio Gentiloni, per elaborare una visione sul futuro dell’Europa. Nei giorni scorsi, sempre a Roma, il Pd ha ospitato il congresso del Pse. Tanta unità di facciata e poi il Pd ha una linea opposta sul Patto di stabilità? Che Europa si intende costruire senza un accordo sulle regole fiscali?

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