Contro tempo

Perché Elly Schlein è Enrico Ghezzi

Salvatore Merlo

La protesta dei trattori è finita da quasi una settimana e la segretaria dem che fa? Li incontra. Fenomenologia d’una leader fuori sincrono

La protesta dei trattori è finita da quasi una settimana con Sanremo, non c’è più politica da fare, non c’è  quasi più niente da dire né da ascoltare, non ne parla più nessuno, la morte di Alexei Navalny occupa ogni rigo di giornale, sicché ella, anzi Elly, che fa? Incontra i trattori. Adesso. Ieri infatti Schlein li ha ricevuti al Nazareno, ci informano le agenzie. “Meloni difende gli agricoltori dalle scelte Ue, ma chi li difende dalle sue scelte?”. Questa donna che la Provvidenza non ci ha inviato, ma ci invidia, ha il dono di trovarsi sempre nel posto giusto al momento giusto, ma mai in quello esatto.

 

Ed è la sola contemporanea che ci fa sempre venire in mente Napoleone e che ci induce, ogni volta che ci accade di sentirne parlare, a recitare sommessamente il 5 maggio: “Di quel securo il fulmine tenea dietro al baleno”. Terremoto in Emilia? Arriva dieci giorni dopo. Strage a Lampedusa? Dieci giorni dopo. Polemiche sulla maternità surrogata? E’ in Svizzera. Il Pd in conclave a Gubbio? E’ al cinema. Muore Navalny? Incontra i trattori. Insomma sembra Enrico Ghezzi fuori sincrono a Blob.

 

Sicché all’idea di Elly Schlein, alla fine, si associa sempre la voce degli altoparlanti nelle stazioni: “Attenzione, attenzione. Ella, anzi Elly, proveniente da Bologna, viaggia con dieci giorni di ritardo”. E infatti ogni volta che succede qualcosa, passata di solito almeno una settimana ci pare sempre di vederla arrivare, circonfusa di vapori ferroviari, mentre sbuca da una curva o appare da dietro a un albero con le Adidas e la giacca color magenta. Ma questa donna è fatta così. Rifugge dai giudizi precipitosi, li pensa e li ripensa due o tre e magari anche cento volte. Però al momento giusto si pronuncia, ed è inesorabile. Per esempio agli agricoltori che protestano per le tasse (o meglio “protestavano”, ma ella vive nell’imperfetto o nel passato prossimo) ieri Schlein ha spiegato questo: “Io credo che non si possa aiutare il settore agricolo senza affrontare il tema dell’emergenza climatica”. Mica prosperi, avranno pensato gli agricoltori che si lamentavano dell’Irpef.

 

Il fatto è che  dopo di lei, anzi di ella, cioè dopo di Elly,  tutti ci domandiamo come abbiamo potuto, fino a un momento prima, pensarla diversamente. Ma la verità è che se arriva sui fatti con alcuni giorni (o settimane) di ritardo, è  soltanto perché prima di parlare o di fare, deve vedere a parte Boccia e Franceschini, poi ha bisogno di incontrarsi con Bonafoni e Taruffi, “contatta” Bonaccini  e Guerini,  sussurra qualche parola a Orlando, poi dice alcune cosette a Guerra,  scambia poche vedute con Scotto, controlla cosa ha detto Conte e infine, dopo aver chiesto consiglio pure a Meloni, si avvia lentamente verso una decisione. E’ a questo punto che però di solito ella, cioè Elly, si vede in uno specchio. Sicché prima di parlare  prende contatti anche con se stessa, e scorge  con stupore che non sempre  lei e quell’altra dicono le stesse parole e fanno gli stessi gesti

Di più su questi argomenti:
  • Salvatore Merlo
  • Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.