Nicola Zingaretti (LaPresse)

Sorpresa

Che strano, Zingaretti ci ripensa: “Mi candido alle europee, me lo ha chiesto Elly”

Simone Canettieri

L’ex segretario dem e già governatore del Lazio, dopo aver dichiarato per mesi "La mia candidatura alle europee? Non c'è, giuro!", alla fine sarà in corsa

Nicola Zingaretti la racconta così ai deputati del Pd: “Mi sono incontrato con Elly, mi ha chiesto di candidarmi alle europee. Mi ha detto che devo dare una mano. E non ho potuto dirle di no. Dunque ci sono”.  Il più scontato degli epiloghi prende forma: l’ex segretario dem e già governatore del Lazio alla fine sarà in corsa. Nessuno nel suo partito aveva creduto al contrario, d’altronde. Nonostante i fiumi di parole del diretto interessato. Reuccio romano del tatticismo esasperato (per molti quasi caricaturale) che per mesi ha dichiarato in conferenze stampa, interviste e post sui social: “La mia candidatura? Non c’è! Giammai! Per carità. Lo giuro!”. Salvo, come da copione, spuntare da dietro un albero: sorpresa, eccomi qua. 


Da quanto risulta al Foglio, giorni fa ha visto la segretaria del Pd e ha chiuso l’accordo per le europee. Schlein gli ha prospettato anche un incarico: la vicepresidenza del Parlamento europeo o la presidenza del gruppo del Pse all’Eurocamera (dipenderà da come andranno gli spagnoli).  Piazzare “Zinga” nel collegio del Centro Italia ha anche un’altra funzione per il Nazareno: quella di cercare di arginare la candidatura di Dario Nardella, sindaco uscente di Firenze, ma espressione della mozione che al congresso sostenne Stefano Bonaccini. Sarà battaglia di preferenze. Per il fratello del “commissario Montalbano” si prospetta un ritorno a Strasburgo, ma venti anni dopo (fu europarlamentare, eletto con i Ds, dal 2004 al 2008). In questi mesi tutte le volte che Zingaretti smentiva  la corsa europea,  i suoi colleghi di partito si scompisciavano dalle risate. Al punto che in Transatlantico c’è  chi commentava: “Ma di cosa vi stupite? Il vero attore della famiglia Zingaretti è Nicola”.
 

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.