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A Roma

La mostra su Tolkien? "Successo straordinario", ha detto Sangiuliano. Numeri e dubbi

Ruggiero Montenegro

Oltre 80 mila i visitatori dell'esposizione andata in scena dal 15 novembre all '11 febbraio alla Gnam. La Galleria registra ingressi in crescita rispetto a un anno fa, ma attribuire questa tendenza soltanto all'iniziativa voluta dal ministro della Cultura forse è un po' eccessivo

“Un successo straordinario”. Il ministro della  Cultura Gennaro Sangiuliano l’ha definita così. Parlava di “Tolkien. Uomo, Professore, Autore”, iniziativa identitaria per la destra meloniana, per cui il responsabile del dicastero di Via del Collegio Romano si è speso molto in questi mesi. E’ stato lui a ideare la mostra celebrativa a cinquantanni dalla scomparsa del noto autore britannico e dalla prima edizione italiana de Lo Hobbit. In totale, ha fatto sapere Sangiuliano, i visitatori sono stati 80.226.

Basta dare un’occhiata allo storico delle (numerose) dichiarazioni e degli interventi per avere un’idea dell’attenzione che l’ex direttore del Tg2 ha dedicato alla promozione della rassegna allestita alla Galleria d’arte moderna e contemporanea di Roma tra il 15 novembre 2023 e l’11 febbraio 2024. Fiore all’occhiello della campagna di (contro) egemonizzazione culturale che la compagine di governo prova a portare avanti ormai da mesi, con alterne fortune. D’altra parte il giorno dell’inaugurazione c’erano anche il presidente del Senato Ignazio La Russa e soprattutto la premier Giorgia Meloni, la cui ammirazione per le storie e i personaggi narrati J.R.R. Tolkien non è certo un mistero. Nel comunicato pubblicato dal ministero della Cultura lo straordinario successo è “sottolineato dalla grande partecipazione di pubblico, molti visitatori in più di quanti vanno alla Galleria Nazionale di Arte Moderna”. Dall’Ufficio stampa del museo spiegano tuttavia che è impossibile quantificare esattamente il valore aggiunto della mostra, in quanto il biglietto di ingresso è unico per tutte le collezioni. Quella su Tolkien infatti non era l’unica visitabile, tra le altre c’era per esempio l’allestimento dedicato al pittore e scultore siciliano Pippo Rizzo. In ogni caso, ci spiega ancora l’ufficio stampa della Gnam, l’iniziativa dedicata al celebre scrittore ha destato nel pubblico indubbio interesse.

 

Per capirne un po’ di più può essere utile allora allargare lo sguardo, confrontando gli oltre 80 mila biglietti staccati durante la recente esposizione sull’autore del Signore degli anelli con gli ingressi dello stesso periodo, di un anno prima. In quest’ultimo caso – i conti arrivano dal ministero e dalla stessa Galleria –  il numero si era fermato a 53.093 appassionati. 27.133 in meno del dato relativo a Tolkien ed è probabilmente su questa cifra che Sangiuliano ha misurato la riuscita della sua iniziativa. Andando ancora oltre, considerando cioè i numeri totali del 2023 e quelli del 2022 consultabili attraverso il report annuale pubblicato dalla stessa istituzione museale, lo scorso anno i visitatori sono stati circa 260 mila (l’edizione 2024, con il dettaglio preciso, non è stata ancora pubblicata), mentre per tutto il 2022 il contatore si è fermato a 237.042. Un altro dato utile, tralasciando gli anni della pandemia, quando al massimo si sono superati di poco gli 80 mila visitatori, è quello del 2019 in cui si arriva a circa a quota 220 mila. 

I risultati della mostra tanto cara alla destra di governo si collocano insomma all’interno di un tendenza positiva, che va avanti ormai da qualche anno e vede accrescere l’interesse verso la Galleria nazionale. Mentre la passione degli italiani per Tolkien potrà essere verificata ulteriormente nei prossimi mesi quando la collezione sarà al Palazzo Reale di Napoli (dal 15 marzo al 30 giugno)  e poi a Torino e Catania. 

 

Al ministero della Cultura sono fiduciosi di ripetere gli “straordinari” risultati di Roma. Anche se difficilmente Sangiuliano potrà raggiungere l’exploit di un’altra esposizione da lui sponsorizzata: “Riviste. La cultura in Italia nel primo ‘900”, ospitata dagli Uffizi a Firenze e inaugurata lo scorso 14 giugno. Dopo circa un mese dall’apertura il ministro esultava: “300 mila visitatori alla mia mostra”. Inizialmente in programma fino al 17 settembre  la rassegna è stata poi prorogata al 7 gennaio 2024. Ma già ai primi di novembre – si leggeva una nota del ministero della Cultura – era stato superato il traguardo del milione di presenze. “Un successo che testimonia la bontà della scelta fatta”, commentò allora Sangiuliano, dimenticandosi di specificare che il biglietto per la mostra sulla pubblicistica del primo Novecento (posizionata all'inizio del percorso, prima della collezione permanente) era lo stesso che dava la possibilità di ammirare pure le opere di Michelangelo, Boccaccio e Raffaello. Un espediente comunicativo che ricorda vagamente quello utilizzato pochi giorni fa con Tolkien.

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