Ansa

A palazzo Madama

Da von der Leyen ai capi di stato africani: chi c'è alla conferenza Italia-Africa di Meloni

Lunedì va in scena il summit internazionale fortemente voluto dalla premier per accreditare il paese come capofila europeo nella cooperazione. In arrivo 23 tra presidenti e premier africani, oltre a ministri, ambasciatori ed esponenti di rango delle Nazioni unite, della Banca mondiale e della Bei

Ci saranno i massimi vertici dell'Unione europea, da Ursula von der Leyen a Charles Michel, i capi di stato e i premier africani, insieme a esponenti di vario livello delle principali agenzie internazionali che si occupano di cooperazione, economia  e migrazioni L'appuntamento è per lunedì, quando in Senato saranno aperti i lavori del vertice "Italia-Africa. Un ponte per una crescita comune", fortemente voluto da Giorgia Meloni. Un passaggio che a Palazzo Chigi ritengono importante in un'ottica di cooperazione e che si inserisce nella più ampia cornice del Piano Mattei, punto forte della politica estera della premier, per accreditare l'Italia come capofila europeo nelle relazioni con il continente africano. 
 



 

I lavori si apriranno alle ore 9 con l’arrivo delle delegazioni ufficiali ed entreranno nel vivo nelle aule di Palazzo Madama. Mentre i rappresentanti dei governi stranieri dovrebbero essere ricevuti al Quirinale la sera prima. 

Per l'Europa è confermata la presenza della presidente della Commissione europea Ursula von del Leyen, di Roberta Metzola che presiede il Parlamento europeo e di Charles Michel, a capo del Consiglio europeo. Ma protagonisti saranno anche, e soprattutto, i capi di stato e gli esponenti di governo dei paesi dell'Africa.

Ci sarà Faure Essozimna Gnassingbé, presidente del Togo; Denis Sassou-N’Guesso, presidente della Repubblica del Congo. Emmerson Mnangagwa per lo Zimbawe e Isaias Afewerki per l'Eritrea. Attesi anche Mahamat Idriss Deby Itno, presidente del Consiglio militare di transizione del Ciad, il presidente del Senegal Macky Sall insieme a quelli della Repubblica centrafricana, Faustin-Archange Touadera, e della Guinea Bissau Umaro Sissoco Embaló. Sempre tra i capi di stato: Mohamed Ould Ghazouani per la Mauritania e Hassan Sheikh Mohamud per la Somalia; Azali Assoumani, presidente delle Comore e dell'Unione africana. Poi il keniano William Samoei Ruto e Filipe Jacinto Nyusi dal Mozambico, oltre al presidente algerino Kaïs Saïed e al ghanese Nana Addo Dankwa Akufo-Addo.  

Tra i primi ministri africani, ecco Patrice Trovoada della Repubblica democratica di São Tomé e Príncipe, l'etiope Abiy Ahmed Ali, Russell M. Dlamini che guida il governo di ESwatini, José Ulisses Correia e Silva di Capo Verde, l'ugandese Robinah Nabbanja, Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh per la Libia e Abdoulkader Kamil Mohamed dal Gibuti. 

Oltre a premier e capi di stato è prevista la presenza, all'interno delle varie delegazioni, di esponenti ministeriali o comunque di rango minore. I ministri degli Esteri Nancy Tembo (Malawi); Ahmed Attaf (Algeria), January Y. Makamba (Tanzania), ames Pitia Mogga Morgan (Sud Sudan), Christophe Lutundulan(Repubblica democratica del Congo). A questi si aggiungeranno Teodoro Nguema Obiang Mangue (vice presidente della Guinea equatoriale), Muhammad B.S. Jallow (vice presidente in Gambia), José de Lima Massano (ministro al Coordinamento economico dell'Angola), Romuald Wadagni (ministro dell'Economia in Benin), Tiémoko Meyliet Kone (vice presidente della Costa d'Avorio), l'ambasciatore delle Mauritius Vijayen Valaydon e quelli di Seychelles e Namibia, Conrad Mederic e Albertus Aochamub. Infine tra i rappresentanti istituzionali arriveranno anche Alvin Botes, ministro per la Relazioni e la Cooperazione del Sud Africa, oltre al suo omologo egiziano e al vicepresidente del Burundi Prosper Bazombanza.

Oltre alle rappresentanze dei paesi, numerosi saranno anche gli esponenti delle organizzazioni internazioni impegnate nel campo della cooperazione: Francesco La Camera, direttore generale di Irena (Agenzia internazionale per le energie rinnovabili), il dg della Fao QU Dongy, la direttrice operativa del Fondo monetario internazionale Kristalina Georgieva, il presidente della Commissione dell'Unione africana Moussa Faki Mahamat, il segretario esecutivo della Commissione economica per l'Africa della Nazioni unite Claver Gatete, il dg dell'Organizzazione mondiale per le migrazioni Amy Pope, la direttrice esecutiva del World food Programme Cindy Hensley McCain, il direttore esecutivo dell'Agenzia internazionale dell'energia Fatih Birol, il presidente della Banca africana per lo sviluppo Akinwumi A. Adesina e quello del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo Alvaro Lario. Con loro anche Ghada Waly che guida l'Ufficio delle Nazioni unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine, il dg dell'Organizzazione delle Nazioni unite per lo sviluppo Industriale Gerd Mueller e Jan Beagle, dg dell'Organizzazione per lo sviluppo del diritto internazionale. 

A completare il quadro ci saranno infine: Fabrizia Lapecorella, vice segretaria dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, Axel van Trotsenburg, senior managing director della Banca mondiale; Etleva Kadilli, direttrice regionale per l'Africa orientale e del sud dell'Unicef; Raouf Mazou, assistente dell'Alto Commissario per i rifugiati Unhcr; la vice segretaria della Nazioni Unite Amina Jane Mohammed, la vice direttrice dell'Unesco Stefania Giannini e Gelsomina Vigliotti, vice presidente della Banca d'investimento europea. 

Di più su questi argomenti: