Stefano Bandecchi (Ansa)

il colloquio

Bandecchi: "La frase sulle donne? Non la direi di nuovo. Mi candido alle europee, ma non sono come Vannacci"

Ruggiero Montenegro

"Ho usato parole forti, forse un po' troppo. Ma mi hanno fatto incazzare", dice il primo cittadino di Terni, smorzando i toni. Il Parlamento europeo? "Difficile superare lo sbarramento ma ci proviamo. Parliamo a liberali e popolari". L'obiettivo vero sono le prossime politiche: "Farò quello che non ha fatto Berlusconi"

"Un uomo normale guarda il sedere di una donna e ci prova anche": sindaco, ma è sempre convinto di quello che ha detto in Consiglio comunale? “Quelle frasi non le direi di nuovo. Certamente non in quel modo. Ho usato parole forti, forse troppo. E infatti è successo un casino”. Dopo le polemiche, il primo cittadino di Terni, Stefano Bandecchi un po' ci ha ripensato.  Certo, in fondo, conferma la sostanza delle sue affermazioni. Tocca accontentarsi.  Ma almeno sul “metodo” ammette di aver sbagliato.


Intanto da destra a sinistra tutti vogliono le sue dimissioni. “Le chiedono tutti i giorni”. Bandecchi resterà al suo posto, ma parlando con il Foglio ci tiene a puntualizzare, ancora una volta. “Mi hanno fatto incazzare. Sono stanco di sentirmi dire da quattro fascistelli che istigherei al femminicidio, come sosteneva la consigliera di Fratelli d’Italia. Lo ribadisco: sono un uomo, un animale con degli impulsi, ma so bene come ci si comporta. Non sono un matto. Se una donna mi dice no, torno a casa. Non ho mai ammazzato nessuno, né sono stato mai denunciato”. E speriamo non accada mai, aggiungiamo noi, prima di passare alla politica.

Sabato ci sarà il primo congresso della sua creatura, Alternativa popolare. Bandecchi ha annunciato che si candiderà alle europee, il simbolo è già pronto. Pensa di superare lo sbarramento? “Ci proveremo in tutti i modi”. Ci riuscirete? “Difficile, ma coltiviamo l’ambizione. Tra poco partiamo con una campagna elettorale pancia a terra. Sarò capolista in tutte le circoscrizioni. E poi mi faccia dire”. Prego. “Ci sono tanti partitelli di centro nelle nostre stesse condizioni. Oltre il 4 per cento ci sono 4-5 partiti, non di più”. Gli altri infatti cercano apparentamenti, lavorano a liste uniche. E voi, ci state provando? “Abbiamo discusso con Forza Italia, perché apparteniamo alla stessa famiglia popolare, ma alla fine non se n’è fatto nulla”. Forse pure le sue ultime uscite hanno avuto un peso? “Non penso, perché ne abbiamo parlato già due mesi fa. Ci hanno detto che al massimo potevamo candidare i nostri nelle loro liste: no grazie, siamo un partito libero”, continua Bandecchi. Ognun per sé.

Sa che potrebbe passare per un alter ego di Vannacci? “Ma no, lui fa il generale. Io sono un imprenditore che viene  dal basso e ho creato un impero. Vannacci fa bene a candidarsi con la Lega, ma siamo completamente diversi”. Eppure la battaglia al politicamente corretto è la stessa. “Oltre a questo – spiega   –  non c’è nulla in comune. Io so risolvere i problemi”. 

Insomma, dovete volete arrivare, qual è l’orizzonte? “Queste europee saranno un passaggio interessante. L’obiettivo sono le prossime elezioni politiche, vogliamo fare come il Movimento 5 stelle. Portare scompiglio, anche se non arriveremo al 40 per cento”, risponde il sindaco ternano, che spazia a tutto campo. Anche se il suo riferimento principale, il core business, restano popolari e liberali. E’ a loro che principalmente si rivolge. “Farò quello che Silvio Berlusconi non è riuscito a fare. Il Cav. per me è stato un maestro, ma è morto. FI non esiste più. E poi: cosa ci fanno in maggioranza con Meloni, cosa c’entrano con FdI?”. Non le piace la premier? “Io non svenderei mai  l’Italia per 20 miseri miliardi. A parte qualcosa sul made in Italy il governo non fa niente”, aggiunge il fondatore di Unicusano. 

Se è così, in questo quadro, per Alternativa popolare ci sarà  spazio. Ci crede? “Ricordo  che oltre il 40 per cento degli elettori non va a votare, noi vogliamo dare risposte anche a loro”. Occupando il centro, soprattutto ora che la politica italiana vive una fase di polarizzazione. “Io sono antifascista, ma ancora di più sono anticomunista. Molti  invece non hanno ancora fatto i conti con la storia dell’Unione sovietica. Non si sono resi conto dei danni. Così oggi vediamo i carri armati di Putin con le bandiere rosse.”. Sta dicendo che proverà ad attirare i democratici? “Con questo Pd che va sempre più a sinistra   – conclude Bandecchi   –  anche un’alleanza con i dem più moderati può essere possibile”.

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