il colloquio

"Ponte sullo Stretto? Occhiuto faccia un referendum in Calabria". Parla il sindaco di Catanzaro

Nicolò Zambelli

"Trovo buffo che sia un ministro leghista, quindi per l'autonomia, a decidere come siano usati i soldi dei territori e per i territori", dice Nicola Fiorita, primo cittadino calabrese che propone di coinvolgere i cittadini nella scelta

"A me non sembra opportuno che un'opera che viene considerata così strategica dal governo venga poi realizzata sottraendo delle risorse che sono già andate a una regione come la Calabria e che di quelle risorse ha così necessità". Sono le parole di Nicola Fiorita, sindaco di Catanzaro dal 2017, in merito agli ultimi sviluppi intorno alla realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina e alle polemiche tra regione Siciliana e ministero delle Infrastrutture legate all'aumento delle quote di compartecipazione per le due regioni coinvolte, Sicilia e Calabria. Il sindaco del capoluogo calabro ha spiegato al Foglio che gli screzi tra le varie istituzioni portano a "ragionare su quali sono le priorità per la regione" e che trova buffo che sia "un ministro leghista, quindi per le autonomie, a decidere come siano usati i soldi dei territori e per i territori". Qualche giorno fa proprio Renato Schifani aveva dichiarato, in una nota, che "la decisione governativa per cui la quota di compartecipazione della Regione Siciliana debba essere invece di 1,3 miliardi di euro non è mai stata condivisa dall’esecutivo regionale" provocando lo scontro diretto con Matteo Salvini. Scontro che è stato bollato dal presidente della Calabria Roberto Occhiuto, disponibile invece a contribuire alla realizzazione dell'opera, come un banale "equivoco".

 

 

"Il 'Ponte a tutti i costi' mi sembra una scelta molto simbolica del potere, non credo che sia una priorità per la Calabria. Questo è il mio punto di vista. Che si rinsalda se vengono utilizzate risorse calabresi", continua Fiorita. "Non vorrei che questo fosse un po' un capriccio del ministro Salvini, un'opera altamente rappresentativa, che può segnare un'esperienza amministrativa importante" ma niente di più. La Calabria, dice ancora il primo cittadino, ha bisogno di un piano infrastrutturale più ampio che non comprenda solo il Ponte sullo Stretto: "Manca l'alta velocità, la ferrovia ionica, i collegamenti con le aree interne e tutte le altre opere che servono. Se già ci fossero queste cose, ben venga il ponte!". La sua, specifica, non è un'opposizione pregiudiziale alle grandi opere, né tanto meno politica (il sindaco è lista civica di centrosinistra), ma data da un ragionamento che vede altre priorità rispetto al collegamento con la Sicilia

Ed è da questo suo ragionamento che nasce la sua proposta indirizzata alla regione guidata da Roberto Occhiuto. Un referendum per far sì che i cittadini possano rispondere a una semplice domanda: i calabresi vogliono il Ponte sullo stretto? Se la realizzazione dell'opera passasse attraverso un voto popolare sarebbe una "grande rappresentazione di democrazia", dice Fiorita. Ma quanto sarebbe fattibile? Secondo lui, "fattibilissimo". Bastano due cose: "La volontà politica e una legge regionale di attuazione dello statuto". E i costi? "Questi sarebbero irrisori: programmando la votazione in concomitanza delle prossime europee si eviterebbero altri costi aggiuntivi", dice il sindaco espressione di una lista civica appoggiata da M5s e Pd, giallorosso come i colori della sua città. 

Resta da considerare la questione legata ai numeri e alla politica. "Io sono il sindaco di Catanzaro. Non ho i numeri. Ma se ci fosse una volontà politica trasversale non ci sarebbe nessuna difficoltà di procedere per la via del referendum". Secondo lo statuto della regione Calabria: "È indetto referendum consultivo su questioni di interesse regionale allorquando ne faccia richiesta il quaranta per cento dei Consiglieri regionali. Il referendum è valido se vi ha partecipato il trenta per cento degli aventi diritto. Se il quorum è raggiunto, il consiglio regionale è obbligato a pronunciarsi sull’oggetto del referendum entro centoventi giorni dal suo svolgimento". L'occasione consentirebbe di ragionare su "quale e cosa è priorità in un territorio che di priorità ne ha tante. Abbiamo tante risorse per la Calabria, le mettiamo tutte sul ponte? Oppure facciamo anche altre opere?". Domande a cui, secondo il sindaco, dovrebbero rispondere i cittadini calabresi. Con il rischio, però, che in caso di bocciatura la consultazione resti lettera morta. "Io penso solo alle priorità per il nostro territorio, se poi l'esito della votazione premierà lo stop alla realizzazione del ponte e questo porterà a ulteriori discussioni vedremo". 

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