Il consiglio europeo

Meloni a Bruxelles: "Dare tempi certi alla questione palestinese. L'Ue può giocare un ruolo importante"

"Hamas non c'entra assolutamente niente con la causa della Palestina". L'accordo con la Tunisia? "Serve rispetto. No a un approccio paternalistico", dice la premier arrivata al Consiglio europeo, dove ha avuto un vertice con Macron e Scholz

Redazione

"C'è unità di intenti per una de-escalation, per evitare un conflitto dai contorni inimmaginabili". All'arrivo all'Europa Building per il Consiglio europeo, Giorgia Meloni fa il punto sulla due giorni di Bruxelles. A partire dal conflitto tra Israele e Palestina. "Io penso che l'Ue possa giocare un ruolo importante in questa fase, penso che uno degli strumenti più efficaci contro Hamas sia dare una concretezza e una tempistica alla soluzione della questione palestinese e maggiore peso all'autorità palestinese", ragiona la premier, invocando una prospettiva di "medio periodo". Nell'immediato, invece, "c'è il tema umanitario, quello degli ostaggi e dei cittadini stranieri che attendono di uscire dalla striscia di Gaza", attraverso il valico di Rafah al confine con l'Egitto.

"Hamas non c'entra assolutamente niente con la causa palestinese. Bisogna trovare un modo di raccontarlo e svelare il bluff dei terroristi", è il concetto espresso da Meloni, che ha ribadito come in ogni caso, al di là delle soluzioni più immediate sarà fondamentale affrontare il tema degli equilibri in medio oriente e di farlo da subito. 

Poco prima del punto stampa, Meloni ha avuto un trilaterale con il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. "Eravamo impegnati sullo scenario critico di Serbia e Kosovo, abbiamo chiesto a entrambi i leader di fare passi avanti rispetto agli accordi redatti", ha detto Meloni con riferimento ai documenti e alle intese siglate nei mesi scorsi nei consessi internazionali dal presidente serbo Aleksandr Vucic e il premier kosovaro Albin Kurti, che tuttavia ora richiedono un impegno concreto, un'attuazione al fine di evitare che le tensioni delle ultime settimane possano sfociare in un nuovo conflitto sul fronte balcanico. 

Sul capitolo migrazioni, Meloni si è detta "soddisfatta della lettera sui migranti della presidente della Commissione Ursula von der Leyen che ringrazio. Ha dimostrato che l'Ue intende andare avanti concretamente sulle politiche migratorie". L'accordo con la Tunisia? "Quello che serve è il rispetto, non si può pensare di parlare con le istituzioni di un altro paese con l'approccio paternastico o con l'idea di superiorità che noi certe volte dimostriamo", ha risposto la premier. "Questo delle volte è mancato. Lo abbiamo visto da parte di esponenti e partiti politici, di chi vuole minare la possibilità che l'Europa governi i propri flussi migratori". Un discorso, ha spiegato infine  Meloni, che non vale solo per i paesi del nord africa, che a loro volta subiscono la migrazione da altri altri paesi africani. Secondo Meloni, il tema non è finanziare i paesi perchè gesticano i movimenti di persone al posto dell'Europa, ma "costruitre una partersnhip più ampia che preveda investimenti, flussi legali sulla base di una formazione che venga fatto anche il loco".

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