il frutto delle polemiche

A parlare dello spot della pesca è più la destra che la sinistra

Ronzulli ha accusato i progressisti di parlare ossessivamente della pubblicità di Esselunga. Ma a commentare la vicenda sono stati perlopiù esponenti del governo, da Salvini a Meloni, mentre Conte e Schlein non si sono pronunciati

Alessandro Luna

Domenica, alla festa di Forza Italia a Paestum, la senatrice Licia Ronzulli a un certo punto del suo discorso ha agitato una pesca sul palco, accusando la sinistra “ubriaca di ideologia” di aver passato gli ultimi giorni a parlare ossessivamente dello spot di Esselunga, mentre la destra ben più seria e di governo si occupava di lavoro, scuola, pensioni. Un ragionamento che sarebbe stato certamente ineccepibile, se solo in quelle stesse ore, sui social, il vicepremier Matteo Salvini non si fosse mostrato ai suoi follower tronfio e orgoglioso con il carrello della spesa pieno di buste della famosa catena di supermercati e con le dita immerse nel cesto delle castagne nel reparto frutta. “Niente pesche, ma tanta roba! Le domeniche belle all’Esselunga”, la didascalia della foto.

Oltre al vicepremier, anche la premier Giorgia Meloni ha deciso di commentare la vicenda, pubblicando un post in cui faceva sapere a tutti che invece a lei lo spot era piaciuto, citando esplicitamente la catena di supermercati e facendole dunque pubblicità. D'altra parte, facendo un'accurata ricerca, di questa sinistra che “da giorni si accanisce su una pesca”, come ha detto Ronzulli, non sembra esserci traccia. La leader del Pd Elly Schlein ha detto di non aver nemmeno visto il video, disinteressandosi dunque della polemica e liquidandola come inutile, il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte non ne ha parlato affatto, quello di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni ha detto che preferirebbe parlare di inflazione, mentre quello di Azione Carlo Calenda ha detto che ci sono temi più importanti e seri, come per esempio quello delle liste di attesa della sanità.

Certo, in un primo momento la polemica era partita su Twitter e Instagram da profili con una chiara sensibilità di sinistra, e la si sarebbe potuta additare come l’ennesima “reazione isterica” dell’elettorato di Conte e Schlein, se solo la si fosse lasciata morire lì. Invece a prevalere sono stati l’incontinenza verbale di alcuni politici e quell’inarrestabile bisogno di far sapere a tutto il mondo il proprio pensiero su una vicenda che non anima i Consigli dei ministri ma i trending topic di Twitter. Al punto che oggi se cerchi su Google “pesca”, sperando di trovare la prova di questa sinistra ormai “ubriaca di ideologia”, ciò che compare in realtà è Salvini nel parcheggio del supermercato e Ronzulli sul palco che agita il frutto in aria.