Ingerenza

Viaggio tra gli studenti del Centro sperimentale di cinematografia in protesta contro il governo

Un "presidio permanente" contro l'ingerenza politica e la possibile nomina di nuovi vertici vicini all'esecutivo. Si chiede il ritiro dell'emendamento presentato dalla Lega

Giorgio Caruso

Un presidio permanente che durerà fino alle ore 20 di sabato 22 luglio per dire no all'emendamento presentato dalla Lega e inserito all'interno del decreto Giubileo che azzera i vertici della Fondazione e mette la scuola di cinema sotto il controllo dell'esecutivo. E' questo il messaggio lanciato dalle studentesse e dagli studenti del Centro sperimentale di cinematografia di Roma che ieri si è riunito in assemblea.

   

"La convocazione di questa assemblea straordinaria era assolutamente dovuta e necessaria. Sta succedendo qualcosa di inammissibile,di repentino, di subdolo nei giorni più caldi dell'anno. Troviamo assolutamente inammissibile l'ingerenza diretta del governo e dei ministeri sulle cariche dirigenziali  del Centro sperimentale. Quello che sta succedendo è una diretta e aggressiva compenetrazione delle parti politiche all'interno dei sistemi dirigenziali della Fondazione" dice Sarah Narducci, allieva del corso di regia, e rappresentante del comitato studentesco del CSC. Secondo indiscrezioni, ai vertici del Centro sperimentale, potrebbero essere chiamati il regista Pupi Avati o l'attore Giancarlo Giannini, nomi sicuramente non vicini al mondo del cinema di sinistra ed etichettati come simpatizzanti del nuovo Governo Meloni.

  

"Aldilà delle posizioni politiche che un'artista possa avere è l'apporto che porta agli studenti, di certo quello di cui abbiamo paura è che le scelte vengano dettate da un governo che ha una certa direzione. Non sta di certo a noi giudicare se Giannini o chi che sia siano fascisti o no" aggiunge Enrico Licandro, allievo del corso di Fotografia, e rappresentante del comitato studentesco del CSC. Ma un regista come Pupi Avati con un carriera di oltre 50 anni, costellata di premi e riconoscenze artistiche o un attore internazionale come Giancarlo Giannini, possono essere etichettati fascisti perché considerati in "area" Meloni?

 

"No, fascista non mi permetto di darlo a Giancarlo Giannini né a Pupi Avati, probabilmente sono nomi legati a quella parte politica" dice Sarah Narducci. "Sono dei professionisti del cinema, non so se hanno le carte in regole per essere presidenti di un'istituzione come questa che immagino preveda competenze che vadano oltre l'esperienza cinematografica. Non mi interessa che siano di destra e non credo che siano fascisti" commenta un ex allievo del CSC presente all'assemblea.

 

"Il discorso è puramente di principio: non stiamo facendo questa battaglia in difesa di una dirigenza attuale ma è una questione puramente di principio. Riteniamo assolutamente ignobile che questo emendamento entri in gamba tesa su questa questione" ci tiene a sottolineare Narducci.  Le studentesse e gli studenti del Centro sperimentale  "entreranno in presidio permanente affinché la scuola sia aperta a tutti e stiamo cominciando a fare una rassegna che sia simbolo della nostra battaglia. Chiediamo immediatamente il ritiro dell'emendamento e di avere risposte politiche. Se la situazione degenererà  noi prenderemo di conseguenza le nostre azioni" conclude Sarah Narducci.

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