(foto Ansa)

il capo di twitter

Denatalità, intelligenza artificiale e Italia. Chiacchierata con Musk

"In Europa avete troppe regole, serve una deregulation. E poi, fate bambini". Le priorità di un marziano a Roma. L’intervista al Tg1

Il Tg1 ha incontrato Elon Musk, creatore di aziende come Space X e Tesla, proprietario di Twitter, subito dopo l’incontro dell’imprenditore con la premier, Giorgia Meloni. Ne è nata la prima intervista italiana all’uomo più ricco del pianeta, andata in onda in diverse tranche del primo telegiornale nazionale Rai tra giovedì e venerdì. Ecco di seguito il testo integrale. L’intervista è stata realizzata da Marco Valerio Lo Prete.


Elon Musk, lei ha appena incontrato la presidente del Consiglio Meloni. Quali le impressioni a caldo dopo questo colloquio?

“Abbiamo avuto un’ottima conversazione con la premier Meloni. Mi è sembrata avere molto a cuore l’Italia e il suo futuro, ci tiene decisamente. Da parte mia ho sollevato due preoccupazioni fondamentali. In primo luogo, la denatalità: in Italia, ogni anno, muore quasi il doppio delle persone rispetto a quelle che nascono. Ho consigliato dunque ulteriori sgravi fiscali per chi fa figli o in ogni caso misure per rendere la natalità una scelta più sostenibile da parte delle persone. In secondo luogo, ho parlato con la premier dei rischi dell’intelligenza artificiale, di quella talmente potente da poterci sottomettere in futuro. Questi sono rischi per l’intera civiltà”. 

Lei una volta ha scritto, ovviamente su Twitter, che il primato degli antichi Romani fu dovuto alla tecnologia e all’ingegneria. E’ possibile oggi replicare quel modello?

“Sono un fan della storia in generale, e Roma e l’Italia hanno una storia incredibile. Questo è stato il centro del mondo occidentale a lungo, e penso che il ruolo che la tecnologia ha giocato in quella fase sia stato sottostimato, anche per aspetti che oggi consideriamo scontati per la nostra vita quotidiana, come le reti idriche o quelle fognarie”. 

Il suo tour in Europa prevede anche una tappa a Parigi. Crede che l’Italia, e l’Europa in generale, oggi siano sufficientemente aperte a opportunità d’investimento, incluse le sue?

“Penso che la sfida per l’Europa, come per altre aree del mondo, sia costituita da un accumularsi eccessivo di norme e regole. Una volta che leggi e regole vengono create, diventano immortali. Ma gli esseri umani non sono immortali. Così, anno dopo anno, abbiamo più regole e vincoli. L’Europa è come un gigante, legato a terra da milioni di lacci e lacciuoli. Come nel romanzo ‘I viaggi di Gulliver’. E ci si potrebbe chiedere quale di questi lacci sia quello più dannoso per l’economia, ma il problema è che ce ne sono milioni!”. 

Dovremmo iniziare eliminandone qualcuno?

“Sì. E non penso che sia una questione ideologica. Piuttosto è una questione di logica. Nessuna ideologia, solo logica!”. 
 

Alla presidente del Consiglio Meloni ha fornito qualche suggerimento in proposito?

“Credo che dovrebbe nascere una ‘commissione per la deregolamentazione’. Esistono tante commissioni per creare regole, ma non per cancellarle periodicamente. In Germania, dove abbiamo un nostro impianto Tesla, per noi questa è la sfida principale. Ci sono così tante regole che fare progressi diventa difficile. Una qualche deregulation è essenziale o tutto finirà per diventare illegale in Europa! E’ stupefacente... E non dimenticatevi di avere bambini. FAAATE BAMBINI! Bambino Maximus!”.

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