Vincenzo e Piero De Luca (foto LaPresse)

Il caso

Vincenzo De Luca contro Schlein: "Non c'è nulla di più volgare dei radical-chic senza chic"

Redazione

Dopo il declassamento del figlio, da vicecapogruppo a segretario dei deputati Pd, arriva la stoccata del presidente della Campania. "Vendetta trasversale che non fa onore", dice Piero De Luca. Mentre per Guerini la segretaria cercava "uno scalpo politico"

Ne fa una questione di gusto estetico, di moda. Forse di armocromia. "In politica, come nella vita, non c’è nulla di più volgare dei radical-chic senza chic": all'indomani del declassamento del figlio Piero - non più vicepresidente dei deputati Pd - Vincenzo De Luca affida a Facebook la sua stoccata. Non cita direttamente la segretaria, ma è chiaro il riferimento a Elly Schlein, alla scelta di sostituire il parlamentare campano con Paolo Ciani nel ruolo di vicecapogruppo. 

Una decisione che in tanti hanno interpretato come effetto della "lotta ai cacicchi" che la nuova leader dem vuole portare avanti. Oppure come "un processo al cognome", come l'hanno definita invece dalla minoranza del partito, o ancora "la ricerca di uno scalpo politico", per dirla con le parole dell'ex ministro Lorenzo Guerini, leader della corrente Base riformista,  

 

La questione infatti sembra riguardare anche De Luca padre, che ha sostenuto Stefano Bonaccini al Congresso e non hai mai espresso grosse simpatie per Schlein. Ma soprattutto vorrebbe il via libera per un terzo mandato da presidente della regione Campania - mentre il partito locale è stato commissariato - scontrandosi tuttavia con i no della segretaria.

"È chiaro a tutti che le logiche che hanno prevalso in questa vicenda, per quanto mi riguarda, non sono state fondate né su dinamiche politiche, né sulle competenze, né sul contributo al lavoro parlamentare, ma risentono di scorie ancora non smaltite dalle ultime primarie. Si è consumata una sorta di vendetta trasversale che non fa onore", aveva detto ieri il figlio Piero, depotenziato, dopo il colpo di mano di Schlein, al ruolo ruolo di segretario del gruppo dem a Montecitorio. 

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