Il caso

Il verde Bonelli ferma i suoi: "Non firmiamo il referendum contro l'invio delle armi all'Ucraina"

Gianluca De Rosa

Un intervento per dettare la linea alla direzione di Europa verde e "non andare in ordine sparso". "Dietro - ha spiegato - c'è quella gentaglia che strizzava gli occhi ai no vax come Freccero e Ugo Mattei"

“No ma poi con quella gente lì, Ugo Mattei, Carlo Freccero, sono quelli che hanno strizzato l’occhio ai no vax per un anno”. È anche così che Angelo Bonelli, portavoce di Europa verde, i Verdi italiani, oggi pomeriggio spiegava  ai suoi perché non firmare il referendum contro l’invio delle armi agli ucraini. Una decisione da far approvare alla direzione del piccolo partito “per evitare di andare in ordine sparso”. Un rischio alto in effetti, dato che Bonelli e i verdi all’invio di armi sono contrari.

Il gruppo parlamentare che unisce Ev alla Sinistra italiana di Nicola Fratoianni solo la settimana scorsa ha presentato una mozione per impegnare il governo a terminare l’invio di armi. E però, pensa Bonelli, questo referendum, su cui si è buttato il M5s di Giuseppe Conte  “rischia di essere un boomerang”. Non solo questione di impresentabili firmatari. “La costituzione  vieta i referendum sui trattati internazionali, è una mossa populista”, diceva sempre oggi a chi ci ha parlato, riconoscendo comunque l’imbarazzo di alcuni dei suoi: “Eleonora (Eleonora Evi ex grillina e co portavoce di Europa verde ndr) è in difficoltà su questa questione delle armi, ma alla fine ha detto di essere d’accordo”. 

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