Foto LaPresse

editoriali

No, gli immigrati dell'Unione europea non sono tutti in Italia

Redazione

I dati Eurostat rivelano l’incapacità del governo sulle espulsioni degli illegali: gli slogan sui rimpatri non sono sufficienti per attuare una politica di fermezza verso chi non ha diritto a restare

La narrazione dell’Italia che si fa carico di tutti gli immigrati dell’Unione europea è stata nuovamente smentita da una serie di dati pubblicati questa settimana da Eurostat. Al primo gennaio 2022, il paese con il numero maggiore di immigrati era la Germania con 6,4 milioni di cittadini extra Ue, seguita da Francia (3,8 milioni), Spagna (3,7 milioni) e Italia (3,6 milioni). In percentuale alla popolazione, tra cittadini Ue ed extra Ue, l’Italia è al quartultimo posto: appena 5,4 immigrati ogni mille abitanti (in Germania sono 10,5).

 

E gli immigrati entrati illegalmente? Eurostat ci ha già raccontato diverse volte con i suoi numeri che i richiedenti asilo pesano molto di più su Germania, Francia, Spagna e Austria, in termini sia assoluti sia relativi. I dati pubblicati ieri su decreti di espulsione e rimpatri effettivi confermano che una parte consistente dei migranti che sbarcano in Italia poi si sposta verso nord. Nel 2022 la Francia ha emesso 136 mila ordini di lasciare il territorio, l’Italia si è fermata a 28 mila. Dato il numero relativamente basso di richieste di asilo, queste cifre illustrano il fenomeno dei movimenti secondari verso altri paesi europei. Ma non solo. Rivelano anche l’incapacità delle autorità italiane di applicare le leggi, tenere sotto controllo chi si trova illegalmente sul territorio e procedere alle espulsioni di chi non ha diritto di restare.

 

I dati di Eurostat sui rimpatri effettuati dall’Italia sono sconfortanti: lo scorso anno sono stati 2.915 contro gli oltre 14 mila della Francia e i 13 mila della Germania. Svezia, Grecia, Paesi Bassi, Austria e Polonia fanno meglio dell’Italia sui rimpatri. L’arrivo del governo di Giorgia Meloni non ha cambiato le cose. Nel quarto trimestre del 2022 i rimpatri sono stati appena 870. Come i decreti su ong e scafisti non sono sufficienti a bloccare gli sbarchi, così gli slogan sui rimpatri non sono sufficienti per attuare una politica di fermezza verso chi non ha diritto a restare.