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La diplomazia cinese al Quirinale: Wang Yi incontra Mattarella e Tajani

Redazione

L'ex ministro degli Esteri di Pechino in viaggio in Europa fa tappa in Italia. Il titolare della Farnesina affida un messaggio di pace per Putin. Anche la Via della Seta tra i temi del bilaterale

Questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha ricevuto al Quirinale il capo della diplomazia di Pechino Wang Yi. All'incontro ha partecipato anche Antonio Tajani, che già ieri sera aveva avuto un bilaterale con lo Yi nelle stesse ore in cui il presidente americano Joe Biden diceva ai giornalisti che non si scuserà con la Cina per l'abbattimento del pallone spia cinese. "Ha pronuciato parole di pace", ha riferito Tajani in una trasmissione radiofonica dopo l'incontro. Il riferimento è alla guerra in Ucraina, tra i temi oggetto del colloquio. "Il presidente Xi Jinping farà un discorso di pace in occasione del primo anno di guerra", ha detto il titolare della Farnesina: "Mi auguro che faccia reali pressioni nei confronti della Russia perché Pechino ha una grande influenza nei confronti di Mosca". 

 

 

Yi, ex ministro degli Esteri, è in Italia nell'ambito di un tour europeo che lo ha già portato a Parigi, dove ha incontrato il presidente Emmanuel Macron. Le prossime tappe saranno in Germania (l'occasione è la conferenza di Monaco sulla sicurezza), in Ungheria e infine in Russia: per qualcuno il segnale di un messaggio occidentale da portare a Putin, per altri, solo la dimostrazione delle relazioni sino-russe che vanno avanti a pieno ritmo, nonostante la guerra. 

Come abbiamo scritto sul Foglio, la missione diplomatica di Yi in Italia è anche un tentativo di convincere il governo Meloni – che ha mostrato sin dall'inizio un forte atteggiamento anticinese – a non uscire dalla Via della Seta entro la fine del 2023. E infatti, secondo l'agenzia di stampa Xinhua, nell'incontro con Tajani il diplomatico ha sottolineato l'importanza dell'accordo, che a suo dire "ha elevato il livello strategico delle relazioni bilaterali" tra i due paesi. 

 

 

Di rapporti con la Cina aveva parlato solo pochi giorni fa Tajani, contravvenendo al silenzio del governo, che in questi mesi ha raramente parlato esplicitamente di Pechino. “Voglio essere molto chiaro: Taipei deve rimanere così com’è", ha detto il ministro degli Esteri riferendosi alle pretese cinesi su Taiwan. "La Cina è un partner strategico", ha detto. Ma “la situazione nell’Indo-Pacifico non è così distante da ciò che sta accadendo in Ucraina: non devono esserci tentazioni di fare in altri paesi quello che la Federazione Russa ha fatto nei confronti dell’Ucraina”. 

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