Elly, sempre quelli

Boccia, Misiani, Furfaro. Per prendersi il Pd, Schlein ricicla mezza segreteria Letta

Gianluca De Rosa

Franceschini la invita a "cambiare tutto: gruppi dirigenti, abitudini, rendite di posizione”, per adesso però la candidata sostenuta dall'ex ministro della Cultura e da Andrea Orlando ha cambiato ben poco

Per Dario Franceschini, il più influente dei suoi sostenitori, “è la sinistra moderna”, “la nuova generazione” senza “il vecchio armamentario ideologico del Novecento” necessaria per salvare il Pd. E già che lo dica lui, noto a tutti come “l’azzecca segretari”, qualche domanda viene da farsela. Anche perché Elly Schlein, che secondo Franceschini “deve cambiare tutto: gruppi dirigenti, abitudini, rendite di posizione”, per adesso ha cambiato ben poco. La candidata outsider è sostenuta da due big di peso come l’ex ministro della Cultura e il capo della sinistra dem Andrea Orlando, ma fin qui siamo ai posizionamenti. E’ semmai guardando a come Schlein sta organizzando la sua scalata al partito, agli uomini che ha scelto per farlo, che viene qualche dubbio su questa rottamazione da sinistra.

L’ex portavoce di Occupy Pd ha pescato con abbondanza tra gli uomini che compongono l’attuale segreteria di Enrico Letta che, mesi fa, fu tra i primi ad augurarsi per la sua successione “una segretaria”.  Il coordinatore della sua campagna elettorale sarà Francesco Boccia, uno che, come abbiamo raccontato su questo giornale, prima di essere un supporter di  Schlein è stato prodiano, lettiano, dalemiano, renziano, zingarettiano, almeno un po’ draghiano, sicuramente contiano, ricoprendo infine nella segreteria Letta il ruolo di responsabile degli Enti locali. Mentre del programma di Schlein si occuperà Antonio Misiani, attuale responsabile economico al Nazareno. E con un passato, ai tempi di Pierluigi Bersani, da tesoriere del partito. Anche tra le nuove leve si trova il già visto. Il portavoce dell’ex vicegovernatrice dell’Emilia-Romagna sarà quel Marco Furfaro, un passato in Sel, che fu cooptato dentro al Pd direttamente nella segreteria da Nicola Zingaretti. L’allora segretario lo chiamò per le stesse ragioni per le quali oggi Franceschini spinge Schlein: “aprire il partito”, “dialogare con il mondo delle associazioni”, etc.  Furfaro, d’altronde, fa parte anche dell’attuale squadra di governo del partito, ancora nel ruolo di responsabile dei rapporti con il mondo dell’associazionismo e del terzo settore. Affinché tutto cambi, insomma, Schlein attinge a quegli uomini che non sono mai cambiati.