Foto di Angelo Carconi, via Ansa 

disputa ministeriale

Garavaglia vs Santanchè: un dissidio al ministero del Turismo

Valerio Valentini

I malumori tra la ministra e l'ex non sono cosa nuova. Il senatore leghista si dice offeso dai modi con cui si sta facendo il repulisti ai danni dei suoi fedeli. Ma il futuro si poteva prevedere già a maggio

Alla fine non s’è trattenuto, e l’insofferenza verso chi ha preso il suo posto l’ha sfogata su Twitter. E così Massimo Garavaglia, leghista tutto d’un pezzo, ha rilanciato un post del suo ex ministero, quello del Turismo, in cui si riportavano le parole di Daniela Santanchè: “Ho l’ambizione di rendere il turismo la prima azienda italiana, non solo a parole come è stato fatto fino ad adesso”. Al che, la replica di Garavaglia: “Potrebbe sembrare un attacco al ministro precedente. Dal ministero del Turismo direttamente”.

 

A chi gli ha chiesto chiarimenti, ha spiegato poi che più che il merito della dichiarazione, a indisporlo sono stati i modi. Ma se domenica non è riuscito a trattenersi, il senatore del Carroccio, è perché quel post sui social è solo l’ultimo sgarbo che ritiene d’aver subito da Santanchè. A inaugurare il dissidio tra i due è stata la scelta, da parte della nuova ministra, di rimuovere d’imperio dalla guida dell’Agenzia nazionale del turismo (Enit) quella Roberta Garibaldi, docente universitaria a Bergamo e ora vice presidente comitato Turismo dell’Ocse, nominata da Garavaglia soltanto a ottobre 2021, e subito silurata per far posto alla carneade Ivana Jelinic. E anche qui, i toni furono non troppo garbati: “L’Enit è un pesce che puzza dalla testa”, scappò alla Santanchè, che dunque imputò il fetore proprio a Garavaglia.

 

Il quale, del resto, un certo repulisti ai danni dei suoi fedelissimi al ministero lo aveva messo in conto. Ma almeno una telefonata, uno scambio di pareri sul rinnovo del gabinetto, la grammatica  del passaggio di consegne, che diamine. Niente. E anzi, col ministro assai spesso a Milano, gli uffici del ministero del Turismo rispondono, a quanto pare, soprattutto all’attivismo di quel Gianluca Caramanna, deputato patriota e responsabile del settore di FdI, tedesco di nascita e romano d’adozione, che a maggio scorso, durante la conferenza programmatica del partito a Milano, diceva così: “Questo governo non fa nulla per il turismo, che è il motore della nostra economia”. Il ministro era Garavaglia. C’era da capirlo, che non sarebbe finita bene.

  • Valerio Valentini
  • Nato a L'Aquila, nel 1991. Cresciuto a Collemare, lassù sull'Appennino. Maturità classica, laurea in Lettere moderne all'Università di Trento. Al Foglio dal 2017. Ho scritto un libro, "Gli 80 di Camporammaglia", edito da Laterza, con cui ho vinto il premio Campiello Opera Prima nel 2018. Mi piacciono i bei libri e il bel cinema. E il ciclismo, tutto, anche quello brutto.