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Altro che efficientismo

Anche la propaganda politica tenga conto del  “goblin mode”

Giuseppe De Filippi

È la parola, o meglio, l'espressione dell'anno secondo il sondaggio lanciato dall'Oxford English Dictionary. Indica l’atteggiamento felicemente remissivo di quelli a cui non importa di apparire meglio di quel che sonoScamiciati, addivanati come nelle prime polemiche sul Rdc, senza tante aspirazioni: la nuova nicchia dell’essere

È un consiglio anche per la propaganda politica. Andateci piano con l’efficientismo e le aspirazioni verso il successo, il miglioramento di sé e della società. Pare che non vadano tanto e a farcelo sapere è stata la scelta della parola (insomma, dell’espressione) dell’anno con l’abituale sondaggio aperto lanciato dall’Oxford English Dictionary. Un po’ come per la vittoria dei Jalisse a Sanremo il voto popolare ha travolto gli organizzatori della ricerca con un risultato al ribasso, non esaltante, che indica il divano di casa, magari sotto una copertina, anziché i grandi cimenti o le terribili preoccupazioni dell’epoca. 

 

Ha vinto, a valanga, l’espressione goblin mode, che sta a indicare l’atteggiamento felicemente remissivo e convintamente sottotono con cui ci si presenta al mondo quando non ci importa nulla di apparire meglio di come siamo. Qualcuno dice che è una compensazione dello stress da social. Effettivamente una rapida scorsa a Instagram, con l’ansia al quadrato perché Instagram è già vecchio, mostra un campionario di perfezioni e di felicità raggiunte sul quale non si esercita l’ironica saggezza montaliana, non si deve camminare sul fil di lana, ma il muto e irritante osservare da lontano (“prendi e porta a casa” sarebbe il nome giusto per questi social non comunicanti). Pare che non ne escano bene né gli osservati né gli osservanti e che, invece, il desiderio nascosto, ma rivelato dal fantozziano plebiscito per il goblin mode, sia quello di presentarci sfacciatamente mediocri e umanissimamente poco ambiziosi. Addivanati, si diceva nelle prime polemiche sul Reddito di cittadinanza.

In più c’è l’istituzionalizzazione, con l’invenzione di uno spazio convenzionalmente protetto in cui ci si possa mettere comodi, uno smutandamento ma approvato e condiviso. La novità è nella creazione di una nicchia estranea alla figaggine. Non per approdare all’orrendo “sii te stesso”, rovinato fin dai tempi antichi con un che di aspirazionale, ma per dire che se una volta ogni tanto ti scappa di essere te stesso puoi stare tranquillo, sei in goblin mode, lo spiritello si è portato via gli ornamenti ma a te non importa niente.
 

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