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nove anni dopo

Il ritorno di Berlusconi al Senato per la fiducia a Meloni

Alberto Cantoni

Oggi il Cav terrà il suo discorso a Palazzo Madama. I suoi fanno sapere che parlerà del nuovo esecutivo come del "risultato di un lavoro avviato quasi trent'anni fa con la fondazione del centrodestra, che ora porta una donna al governo". Non mancheranno riferimenti al tema dei rincari dell'energia, così come all'atlantismo e all'europeismo

Ieri Silvio Berlusconi era riunito con il suo staff a Villa Grande per limare l'intervento che terrà oggi al Senato, per la fiducia al governo Meloni. Nel quartiere generale azzurro sull'Appia Antica c'erano il capogruppo alla Camera Alessandro Cattaneo e il pluritolato Antonio Tajani (coordinatore nazionale, ministro degli Esteri e vicepremier). Non Licia Ronzulli, impegnata a "Porta a Porta". Sul tavolo del Cav, tra chissà quanti appunti scarabocchiati, c'erano anche i dossier legati ai sottosegretari – a FI dovrebbero spettarne sei, più due viceministri. Ma come capita di solito in questi casi, sono tanti i papabili e pochi i posti disponibili. La dead line per definire la lista da consegnare a Giorgia Meloni dovrebbe essere il Cdm previsto per venerdì. Le caselle si riducono sempre di più e si assottigliano le speranze degli aspiranti, specialmente di quelli della vecchia guardia rimasti esclusi dal Parlamento, ancora in attesa di un risarcimento.

Intanto però Berlusconi era al lavoro: scriveva, cancellava, rileggeva. A Palazzo Madama ci era già tornato lo scorso 12 ottobre, per la prima seduta della nuova legislatura. Poi foto ad appunti controversi, audio rubati, vodka e Lambrusco hanno scandito l'intermezzo tra il primo e il secondo atto: quello che andrà in scena oggi pomeriggio, quando il leader di FI tornerà a parlare in Senato dopo nove anni, rivolgendo il suo discorso all'Aula. Il vero ritorno sul set: era il 27 novembre 2013 quando venne decisa la decadenza da parlamentare di Berlusconi per effetto della legge Severino.

Quello del Cav, hanno detto i suoi, sarà un discorso di "imprimatur" al governo: rivendicherà la sua visione dell'esecutivo in carica come "risultato di un lavoro avviato quasi trent'anni fa con la fondazione del centrodestra che ora porta una donna al governo". Non mancheranno riferimenti alle urgenze dell'economia italiana e al tema dei rincari dell'energia, così come i riferimenti all'ancoraggio di Forza Italia ai valori dell'atlantismo e dell'europeismo. Dopo il discorso di ieri di Giorgia Meloni, erano arrivate le parole al miele del fondatore del centrodestra: "Meloni nel suo assai pregevole intervento programmatico ha individuato le priorità del paese", aveva fatto sapere attraverso una nota. "Ha tracciato una rotta chiara, nel solco del lavoro fatto fino ad oggi dal centrodestra. Ha detto parole definitive e totalmente condivisibili sui diritti, sulle libertà, sulla necessità di abbassare le tasse e di promuovere una pace fiscale, con l’impegno ad affrontare oggi le grandi emergenze a partire dalla necessità di abbassare i costi dell’energia per famiglie e imprese, riprendendo una politica energetica non più condizionata dal 'partito dei no' e dall’ambientalismo ideologico".

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