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Editoriali

Bel regalo per Meloni il sì al rigassificatore di Piombino. Ma ora deve convincere i suoi

Redazione

La Conferenza dei servizi della Toscana ha espresso esito positivo per la collocazione dell'impianto nella città toscana. È un successo postumo del governo Draghi, ma per la leader di FdI si tratta di una sfida

Una buona notizia, quasi un augurio di buon lavoro al nuovo governo, è arrivata in questo venerdì che molti hanno definito “storico” da Firenze. La Conferenza dei servizi della Toscana ha espresso “parere favorevole con prescrizioni”, quindi un esito positivo, per la collocazione della nave rigassificatrice a Piombino. “La nave rimarrà in esercizio per tre anni e entro 45 giorni Snam deve indicare dove montare la piattaforma offshore”, ha detto il presidente della regione Eugenio Giani, investito anche del ruolo di commissario straordinario per il progetto di Piombino. Buona notizia per Giorgia Meloni, che si ritrova messo su un binario ben delineato e avviato uno dei progetti energetici più urgenti del paese.

E va ricordato che nella sua ultima conferenza stampa in settembre Mario Draghi aveva usato parole impegnative, quasi a indicare la strada al futuro governo: “Il rigassificatore di Piombino è essenziale – disse – E’ una questione di sicurezza nazionale”. Il sì della Conferenza dei servizi è, in qualche modo, un successo postumo del governo Draghi. La buona notizia ne racchiude però anche un’altra, non per forza cattiva, per la neo presidente del Consiglio: più che altro si tratta di una sfida. E proprio un tipo di sfida di quelle che Meloni dovrà affrontare spesso: tracciare una discontinuità con certi atteggiamenti del passato, sovranismo o localismo che fossero. Spesso non compatibili con una assunzione di responsabilità nazionale. C’è infatti da ricordare che uno dei più stentorei avversari del rigassificatore è il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, esponente di Fratelli d’Italia. Uscendo dalla Conferenza dei servizi, Ferrari ha annunciato ricorso al Tar: “La collocazione del rigassificatore nel porto di Piombino è dannosa per il territorio”, ha detto, “il pericolo per l’incolumità dei cittadini non può essere oggetto di compensazioni”. Ma ora, a guidare il governo che quel rigassificatore ritiene “essenziale” c’è il suo partito. Meloni dovrà suggerire  una linea di equilibrio con l’interesse nazionale.

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