foto LaPresse

editoriali

Meloni ha un problema: il ricatto di Salvini

Redazione

Cedere alle richieste della Lega farebbe entrare il governo in modalità 2018

Giorgia Meloni ha un evidente problema, che rischia di destabilizzare la maggioranza di governo e, soprattutto, l’Italia. Si chiama Matteo Salvini. Il leader della Lega, dopo la batosta elettorale, è un animale ferito e cerca riscatto politico alla maniera che conosce meglio, come ha fatto durante il primo  governo Conte: facendo impazzire i mercati e cannibalizzando l’alleato di governo. Al di là della competizione interna al centrodestra, che è più un problema della coalizione, ciò che preoccupa sono le ricadute sulla stabilità del paese.

 

Dopo il Consiglio federale della Lega il partito si è stretto, con un’unità di facciata, attorno al suo segretario, rivendicando per lui il Viminale (“è il candidato naturale”, ha detto persino il “draghiano” Giancarlo Giorgetti): il trampolino politico da cui vorrebbe rilanciare se stesso in un remake del 2018. E per estorcere il ministero dell’Interno a Meloni, evidentemente riluttante all’idea di consegnarlo a Salvini, la Lega ha stilato un lungo elenco di ministeri pesanti “interessanti” per la Lega: Agricoltura, Infrastrutture, Sviluppo economico, Affari regionali, Giustizia, Riforme, Turismo... In aggiunta, Salvini si presenta alla trattativa con la vincitrice delle elezioni rilanciando temi come la Flat tax e i prepensionamenti (“dobbiamo  azzerare una volta per tutte la legge Fornero”). Data la situazione dei conti pubblici e il contesto internazionale di rialzo dei tassi di interesse, si tratta di una minaccia di far saltare il banco. Ma a differenza del 2018, quando le dichiarazioni incendiarie del Capitano e dei suoi scudieri no euro facevano impennare lo spread, stavolta lo spread non sembra reagire alle salvinate. Perché i mercati presumono che in questo governo Salvini non conterà come nel 2018. Una ragione in più per Meloni per non cedere alle sue rivendicazioni: rafforzare Salvini minerebbe la credibilità delle sue rassicurazioni su una  finanza pubblica in linea con quanto fatto finora da Draghi. E i mercati tornerebbero presto in modalità 2018, prendendo sul serio le minacce di Salvini ai conti pubblici.

Di più su questi argomenti: