la dichiarazione

Berlusconi: "Putin voleva sostituire Zelensky con un governo di persone perbene"

Berlusconi a Porta a Porta mette in dubbio l'integrità del governo ucraino e interpreta l'invasione del paese come la risposta a una richiesta di aiuto del Donbas. Poi la rettifica: "Siamo dalla parte dell'occidente". Interviene anche il Ppe

Il più moderato della coalizione per le sue posizioni in politica estera alla fine è scivolato, dicendo in buona sostanza che il presidente ucraino, Volodomyr Zelensky non sia una persona perbene. La guerra in Ucraina raccontata da Silvio Berlusconi ieri sera a Porta a Porta, da Bruno Vespa, risponde infatti a questa versione: "Le truppe russe dovevano entrare e in una settimana sostituire il governo di Zelenksy con persone per bene e ritornare indietro. Invece hanno incontrato una resistenza imprevista e imprevedibile da parte delle truppe ucraine che poi sono state foraggiate con armi di tutti i tipi da parte dell'occidente". 

L'invasione, secondo il Cav. è stata sollecitata da una richiesta di aiuto del Donbas. "Putin è stato spinto dalla popolazione russa, dal suo partito, dai suoi ministri a inventarsi questa operazione speciale", ha spiegato. Aggiungendo poi alla fine che non si spiega perché oggi le truppe russe si siano spinte in diverse zone dell'Ucraina: "Dovevano soltanto fermarsi intorno a Kyiv".

Per paradosso, a chiarire che nel centrodestra la condanna verso la Russia non è discussione è proprio chi ha mantenuto la posizione più ambigua fin dal primo giorno di conflitto. "Berlusconi dice che Putin è stato spinto a invadere l'Ucraina? Non mi fate interpretare, io dico che faremo di tutto per fermare la guerra quando saremo al governo", ha detto stamattina Matteo Salvini rispondendo a un'intervista radiofonica: "Ma prima il giudizio su Putin era positivo da parte da tutti, ma ora giustificazioni per chi invade non ce ne sono"

A intervenire per precisare la posizione più in generale del centrodestra è stato il gruppo europeo del Ppe, che dal suo profilo Twitter ha detto: "La posizione di Forza Italia è chiara: supportiamo l'Ucraina nella lotta contro la guerra illegale della Russia". 

Qualche ora dopo, probabilmente spinto anche dalle reazioni di indignazione di molti politici europei, Berlusconi ha cercato di corregge le sue affermazioni tramite il commento di un suo post su Instagram, nel quale ripubblicava anche il tweet con cui il Ppe confermava la posizione di Forza Italia nel sostenere l'Ucraina. "Siamo e saremo sempre dalla parte dell'Europa, degli Stati Uniti, dell'Occidente, dell'Alleanza atlantica" si legge nel primo paragrafo. "Siamo parte del gruppo del Ppe, i vertici dell'Unione europea sono espressi dal nostro partito. Quindi noi saremo garanti, in modo assoluto, della lealtà europea e atlantica del futuro governo. Non potremmo far parte di un governo che non avesse queste caratteristiche. La nostra Europa, per essere chiari, è quella di Manfred Weber, presidente del Ppe", conclude Berlusconi.

Ma nella campagna elettorale italiana, l'uscita del Cav. ha suscitato grandi polemiche. "Sono parole scandalose e gravissime. Mi chiedo e chiedo a Meloni se le condivide", ha invece commentato Enrico Letta.  Calenda si è rivolto direttamente al presidente di forza Italia su Twitter: "Queste sono le tue 'persone perbene'? Berlusconi. Vergognati. E scusati. Altro che moderato ed europeista. Con Putin e i suoi aguzzini". Matteo Renzi, invece, ha usato un tono meno indignato "Credo che Berlusconi non sia la persona piu' adatta con cui parlare di Putin".

Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, ha immediatamente provato ad attutire l'effetto delle parole di Berlusconi, scrivendo che la posizione del partito "è molto chiara e non c'e' possibilita' di dialogo con la federazione russa".

Le parole di Berlusconi sono arrivate a poche ore dalla chiusura della campagna elettorale. Ieri il centrodestra unito ha tenuto il suo comizio conclusivo a Piazza del Popolo. Oggi invece il leader di Forza Italia sarà al teatro Manzoni di Milano intervistato da Alessandro Sallusti. 

 

 

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