Giancarlo Giorgetti (a sinistra) e Claudio Borghi (a destra), foto Ansa  

tensione alle stelle

Borghi festeggia per l'epurazione di Giorgetti. Poi rimuove il tweet

Simone Baglivo

Volano gli stracci tra i leghisti. Le differenze tra l'ala reazionaria del presidente della Commissione Bilancio della Camera e il nuovo fronte responsabile del titolare del Mise sono sempre più evidenti

"Oh ma decidetevi, è il vero capo o c'è stata l'epurazione?". Risponde così Claudio Borghi, deputato della Lega dal 2018, a un utente che su twitter gli aveva fatto notare le contraddizioni del carrocio sulle sanzioni al Cremlino. Il riferimento di Borghi è al vicesegretario federale del suo partito, Giancarlo Giorgetti. Poco dopo cancella il tweet, ma Il Foglio è in grado di mostrarvelo. 

 

Screenshot del tweet poi rimosso (foto Il Foglio) 

 

Il casus belli è una (ennesima) dichiarazione di Matteo Salvini contro lo strumento diplomatico. Martedi scorso, ospite della prima puntata della nuova stagione di Porta a Porta su Rai1, il segretario leghista dice che "Le sanzioni alla Russia vanno ripensate". Venticinque minuti dopo, mentre Salvini stava ancora rispondendo alle domande del padrone di casa Bruno Vespa, della giornalista Maria Latella e del direttore del Giornale Augusto Minzolini, l'onorevole affida come di consueto a Twitter la sua opinione. "Ottimo Salvini che ha il coraggio di dire che le sanzioni alla Russia fanno male a noi mentre la Russia fa 70 miliardi di surplus commerciale e quindi non pare il caso di continuare su questa strada", scrive Claudio Borghi. 

 

 

Un utente (con "20 anni di militanza"), sottolineando la l'incoerenza del leghista, chiede: "Giorgetti, il vero capo della Lega, che dice?". A quel punto il parlamentare replica con l'articolo della Provincia Di Varese dal titolo "Così salvini purga i giorgettiani". Il tweet sparisce in pochi minuti, ma tanto basta a far emergere ancora una volta la differenza di vedute tra il fronte più conservatore della Lega e il nuovo corso draghiano rappresentato non solo da Giorgetti, ma anche dei governatori del Veneto Zaia e del Friuli Fedriga.

 

Lo scambio su Twitter il 30 agosto 

 

Borghi non è nuovo a uscite poco ortodosse. Nel corso dell'ultima legislatura è stato l'autore di numerose polemiche. Insieme al collega Alberto Bagnai, per esempio, è uno dei più noti critici dell'Unione Europea. Nel 2014 ha scritto il manuale "Basta Euro". Durante la pandemia, l'onorevole si è invece fatto notare per l'opposizione al green pass ("ha lasciato dietro di sé ferite profonde"), mentre Giorgetti, in veste di ministro dello sviluppo economico, non solo lo approvava, ma lo sosteneva pubblicamente ("estenderlo aumenta la libertà").

 

Le incomprensioni tra il presidente della Commissione Bilancio della Camera e il titolare del Mise non sono quindi recenti, ma in questo caso confermano il clima decisamente poco distensivo che invade il dietro le quinte della campagna elettorale della Lega. Un sentimento generale di questa corsa al voto e comune a molti partiti, già alle prese con le polemiche per il taglio dei parlamentari.