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Elezioni 2022, come si vota con il "Rosatellum bis"

Urne aperte domenica 25 settembre dalle 7 alle 23. Ecco come funziona la legge elettorale in vigore

Dopo la caduta del governo guidato da Mario Draghi, a fine luglio, la data per le elezioni è stata fissata per domenica 25 settembre 2022. Si vota dalle ore 7 alle ore 23, per il rinnovo della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica e dunque per formare un nuovo governo. La legge elettorale in vigore attualmente - chiamata "Rosatellum bis" - prevede un sistema elettorale misto: in ciascuno dei due rami del Parlamento, il 37 per cento dei seggi è attribuito con un sistema maggioritario uninominale a turno unico, mentre il 61 per cento rimanente viene ripartito tra le liste concorrenti con un meccanismo proporzionale. Ne scriviamo in dettaglio qui, dove potete anche trovare tutte le mappe dei collegi.

   

    

Cosa cambia con il "Rosatellum bis"?

In ogni collegio dell'uninominale c'è un solo candidato per ogni coalizione. Chi ottiene più voti va in Parlamento, mentre gli altri rimangono a casa. In ogni collegio del proporzionale (plurinominale), invece, ci sono più candidati per ogni lista, messi in ordine scelto dalle forze politiche. A partire dal capolista e proseguendo nell'ordine dato dai partiti, si entra in Parlamento a seconda del numero dei voti ricevuto. 

   

Come votare alle elezioni 2022?

Sulla scheda si troveranno i nomi dei candidati all'uninominale del proprio collegio, collegati alle liste che compongono la loro coalizione con i nomi del plurinominale. 

Sarà possibile tracciare un segno sul nome prescelto per l'uninominale e poi, a scelta, anche su una lista che compone la stessa coalizione che lo sostiene (non è possibile praticare il voto disgiunto). Oppure sarà anche possibile segnare solo il simbolo del partito preferito: il voto andrà automaticamente anche al candidato dell'uninominale collegato.

Non è possibile assegnare preferenze in quanto i candidati dei plurinominali sono già inseriti in un ordine scelto dalle forze politiche. Avrà dunque più possibilità di andare in Parlamento il capolista e a seguire i candidati nell'ordine scelto dai partiti.

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