il premier a Milano

Draghi va alla Bocconi a dare lezioni di Tachiconcorrenza. Gli studenti: “È come un concerto”

Il premier a Milano per ricordare Alberto Alesina, insieme a Larry Summers, Monti e Giavazzi. Intano a Roma governo, Lega e Forza Italia bisticciano ancora sul ddl Concorrenza

Carmelo Caruso

Bocconiano a chi? Giocano a ping pong, indossano le t-shirt, si fotocopiano le dispense mentre le matricole di “Mathematical and Computing Sciences” prendono in giro quelli di Economia con lo sberleffo “sembri proprio un bocconiano”. Ed era questo il covo dei poteri forti? È atteso Mario Draghi per ricordare la lezione di Alberto Alesina, il cognome doppia firma dell’economia italiana (Alesina&Giavazzi) troppo presto separata dalla malasorte, la morte del professore “Alberto”. È dunque un pomeriggio “booster” di libero mercato, di modernità, mentre a Roma governo, Lega e Forza Italia bisticciano ancora sul ddl Concorrenza e il M5S scopre l’arte.

Contemporanea: il tesoriere Cominardi, che ha condiviso in chat la foto del premier al guinzaglio di Biden, è stato ridotto a “graffitaro” da Giuseppe Conte. Nel M5S hanno trovato Bansky. Il booster milanese di Draghi è stato somministrato già di mattina. Ha parlato di antimafia durante un convegno dedicato al tema, al Pirellone. Il procuratore Gratteri, nel giornale di aria, proprio questa mattina, lo aveva dato come “tema rimosso dal governo”. Peccato che Gratteri non sia a Milano (lo sanno tutti che voleva fare il procuratore e che aveva aperto le selezioni per trovare il suo nuovo Paolo Brosio).

Ma si diceva del “covo”. Quelli bravi bravi, giornalisti compresi, attendono Larry Summers, già presidente della Harvard University, ma arriva pure Mario Monti. Insieme al premier ci sarà appunto Giavazzi, il chirurgo economico che somministrerebbe al paziente Italia una pastiglia di Tachiconcorrenza ogni 24 ore. Gli studenti non hanno l’obbligo di partecipare, vengono per curiosità. Stefano, secondo anno, corso di Finanza: “È un concerto solo un po’ diverso, anche questo è a suo modo un evento”. È chiaro che c’è il puer boccanianus: pantalone slim fit, camicia celeste, cravatta e boria di chi è pronto a scalare il mondo. Chissà quante fesserie faranno. Del resto, diceva Draghi, pochi giorni fa, “io chissà quante ne avrei commesse senza mia moglie”.  Speriamo che ne commettano tante e che giochino più a pin pong. Larry Summers? Luisa, matricola, vent’anni: “Vabbè poi lo ripasso”.

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio