Elaborazione grafica Il Foglio, foto Ansa

volano gli stracci

Opa e resistenza. Salvini si vuole pappare Forza Italia. Gelmini: "Giù le mani"

Luca Roberto

Ancora schermaglie tra il segretario della Lega, che vuole la federazione e il ministro degli Affari regionali: "Lo invito a rispettare il dibattito interno a un partito che, per il momento, non è il suo"

Da una parte c'è un tentativo di scalata, a lungo meditato e tuttora in silente stand-by. Dall'altro, il bisogno di resistere e ricacciare indietro le soluzioni di fusione a freddo. Lega e Forza Italia si sono promessi "con-federati" già da tempo. E le ultime schermaglie che corrono sull'asse che va da via Bellerio a San Lorenzo in Lucina altro non sono che un'evoluzione di quello scherma, rimasto per ora soltanto sulla carta. Così nel fine settimana Matteo Salvini, da un appuntamento della scuola di formazione del Carroccio, ha colto l'occasione per difendere il Cav., perché "prima di criticare Silvio Berlusconi qualcuno dovrebbe contare fino a cinque". Riferimento volutamente non velato a Mariastella Gelmini, che sulle parole del Cavaliere a proposito di guerra in Ucraina, prima filoputiniano poi correttosi nel giro di qualche ora, aveva detto: "Le sue ambiguità sono un danno per il paese".

Tanto è bastato perché nel centrodestra si registrasse un infervoramento del clima. Al punto che è dovuto intervenire pure il coordinatore forzista Antonio Tajani. Che ha richiamato Gelmini e la truppa governista a un "supplemento di responsabilità". Il prologo a una nota congiunta con cui si chiarisce una volta per tutte l'unità di intenti? Macché. Alle parole di Tajani il ministro per gli Affari regionali ha risposto in maniera più che altro piccata: "Caro Antonio, responsabile sempre, ma con la schiena dritta". Non proprio il modo per chiuderla qui e andare avanti. Anche perché poi, nelle stesse ore, pure il ministro per il sud Mara Carfagna faceva pervenire un sostegno alla collega di partito, chiarendo che "chi dall’esterno cerca di spingere alla lite la classe dirigente di FI non ha capito né il momento né il senso di responsabilità di tutti noi",

Sono schermaglie in qualche modo collegate al clima di crescente ostilità che sta montando tra la parte di Forza Italia che guarda con sempre maggiore insofferenza all'Opa salviniana. E chi invece questo processo di unione lo agevolerebbe stendendo un tappeto rosso, facendo un tuffo rapido nel nuovo corso sovranista. La scorsa settimana se n'è avuto un riassunto plastico con la nomina di Licia Ronzulli a responsabile del partito in Lombardia. Scelta che secondo la Gelmini "ci porta allo sfascio". Fatto sta che adesso il ministro del governo Draghi sembra tradire un sempre crescente nervosismo nei confronti di Salvini, colui che per altro Berlusconi al suo quasi matrimonio ha etichettato come "unico vero leader che c'è in Italia". Rispondendo alle parole del segretario della Lega Gelmini ha detto: "Lo invito a rispettare il dibattito interno a un partito che, per il momento, non è il suo". Ecco, per il momento.