(foto Ansa)

lo strano caso

Tira brutta aria in Rai. Anche l'Antimafia contro il giornalista scoreggione

Redazione

Il presidente della commissione bicamerale Morra chiede la sospesione del cronista del Tg1: avrebbe avuto rapporti con la 'ndrangheta

Non bastava il quadretto da film fantozziano. Il flatulenze-gate che ha sconquassato la Rai in questa tarda primavera rischia di allargarsi persino oltre. Finendo in Parlamento. La storia più o meno la conosciamo: la giornalista del Tg1 Dania Mondini ha denunciato per stalking cinque suoi diretti superiori. L'avrebbero, secondo le accuse che ha depositato nel 2018, costretta a lavorare nella stanza con un giornalista del Tg1 noto per avere problemi di flatulenza. Cosa che avrebbe reso l'"aria irrespirabile". E che avrebbe causato diversi problemi alla giornalista, che all'epoca conduceva il telegiornale della rete ammiraglia del servizio pubblico.

  

Ma c'è di più. Perché secondo Mondini una volta emerse le richieste di una parte della redazione, che avrebbe chiesto di prendere provvedimenti per non dover convivere con il cronista accusato anche di scarsa igiene, la risposta della direzione sarebbe stata categorica: "Chi non sta più nella stanza con il collega non lavora più". Con tanto di minacce di "essere presi a calci" qualora vi si fosse opposti a questa decisione.

  

Fatto sta che al di là delle indagini, che dovranno appurare il presunto reato di stalking (nel 2018 le accuse furono archiviate dalla procura di Roma), adesso il caso ha travalicato lo spazio che si è ritagliato sui giornali e nelle televisioni (anche per l'effetto comico scatenato dal racconto), Perché il "naso" in mezzo a questa faccenda ha voluto mettercelo anche il presidente della commissione parlamentare Antimafia Nicola Morra. Che dopo aver saputo che il giornalista petomane avrebbe intrattenuto contatti con lo 'ndraghetista Paolo Romeo, si è già attivato e ha chiesto a Viale Mazzini una sospensione precauzionale. Chi pensava fosse una storia marginale da geometra Calboni dovrà ricredersi: oramai è un fatto di stato!

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