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Emiliano scippa il capogruppo regionale a FI e lancia il modulo alla Fascetti: “Il mio schema? Il caos organizzato”

Gabriele De Campis

Il presidente annuncia il passaggio nella sua formazione del forzista Stefano Lacatena. Le critiche di Letta? "Qui funziona il Pd largo". Intanto Lopalco lo molla definitivamente

Michele Emiliano si annette un altro pezzo di centrodestra pugliese, inviando un messaggio di forza al Pd nazionale: il governatore pugliese ha ufficializzato l’adesione alla sua lista civica “Con” del capogruppo regionale di Forza Italia Stefano Lacatena, cresciuto da ragazzo in Azione giovani, l’organizzazione degli under di An. Nulla hanno potuto sul passaggio di casacca i tentativi di ripensamento operati in extremis da Antonio Tajani e Licia Ronzulli.

Per spiegare la rapida evoluzione del quadro politico nell’emirato pugliese Big Mike ha fondato il suo ragionamento su due elementi. Il primo è “la fluidità” che consente questi passaggi, generata dalla “crisi dei partiti, dove è difficile applicarsi alla passione politica senza essere arginati”. Il secondo è una forse involontaria citazione dello schema calcistico del tecnico di un Bari indimenticabile, Eugenio Fascetti: “Il mio è un caos organizzato”. Ecco, questa formula delinea per Emiliano come nella regione sia ormai desueta la dizione “centrosinistra”, mentre sia in voga quella più attuale, ovvero ibrida: “La coalizione dei pugliesi”, spazio nel quale nelle ultime quattro settimane ha fatto confluire due eletti alla Regione del centrodestra (Saverio Tammacco dalla lista fittiana Puglia domani, detentore di 12mila voti, e l’ex azzurro Lacatena, che aveva raccolto un anno e mezzo fa quasi novemila preferenze).

Emiliano rivendica una continuità nel suo agire politico, fin da quando scese in campo come candidato sindaco di Bari, anche allora con una lista civica: “Io sono sempre io. Ho cominciato così nel 2004, quando il centrosinistra non aveva chance di vincere nel capoluogo regionale. Siamo ancora una minoranza, ma vinciamo”. Poi un riferimento anche alla maggioranza che sostiene il sindaco di Bari Decaro, Pd, presidente nazionale Anci: “La storia va così da vent’anni: nella maggioranza del comune capoluogo regionale il numero di persone che viene dal centrodestra è superiore a quello di chi viene dal progressismo”.

Il centrodestra locale accusa l’emiro Michele di “muoversi come in un mercato, tra chi vende e chi compra”, e a questo attacco il diretto interessato risponde puntuto: “Saluto Raffaele Fitto, quando i passaggi da un fronte all’altro li fa lui vanno bene, quando li faccio io partono le critiche”. E qui ricorda che Fi, Lega e Fdi a Taranto hanno candidato sindaco proprio un ex segretario provinciale dem, Walter Musillo.

L’ultima battuta la riserva al partito di Enrico Letta: "Il Pd classico non convince i pugliesi. Funziona il Pd largo. Non a caso non abbiamo mai vinto alle politiche in Puglia. E quando proponiamo un profilo più ideologico, le cose si complicano. Qui non ci si muove con il centrosinistra classico, quello padano. E poi, l’ultima personalità pensante del centrodestra, Giuseppe Tatarella, la pensava come me: pur con una maggioranza robusta (negli anni novanta, ndr) tentava di dare agibilità a chi condividesse il suo programma, grazie al modello “Oltre il polo”…”. Infine l’arrivo di Lacatena dal mondo berlusconiano fa genera un effetto collaterale: abbandona la lista Con il virologo-star Pier Luigi Lopalco, che nei mesi scorsi si era dimesso da assessore alla Sanità per dissensi con Emiliano.

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