Il caso

Fico: "Congelato il patto fra il Parlamento e la Duma dopo l'invasione russa in Ucraina"

L'ultima visita della delegazione italiana nel 2019

Simone Canettieri

Il presidente della Camera al Foglio: "Stop alla collaborazione fra la Camera e il parlamento di Mosca dopo l'aggressione di Putin"

Stop alla Grande Commissione, il protocollo di collaborazione parlamentare fra il Parlamento italiano e la Duma russa. Un patto voluto nel 1999 dall'allora presidente di Montecitorio Luciano Violante. 

L'annuncio al Foglio arriva dal presidente della Camera Roberto Fico: "Ho deciso di congelare il protocollo che prevede una collaborazione parlamentare tra la Camera e la Duma russa. L'ultima riunione si è tenuta tre anni fa e la nostra decisione è quella di non svolgere ulteriori incontri fino a quando proseguirà la guerra in Ucraina, provocata dall'aggressione russa".

 

Nel 2019 infatti, all'epoca del governo gialloverde, una delegazione di parlamentari  andò a Mosca. Oltre a Fico parteciparono alla missione Marta Grande (M5s), Deborah Bergamini (FI), Pino Cabras (ex M5s, ora con L'Alternativa c'è),  Dimitri Coin (Lega) e Andrea Romano (Pd). Gli italiani si trovarono davanti le autorità di Mosca, molte delle quali vicinissime a Vladimir Putin e già sanzionate dall'Europa per l'invasione della Crimea. Si trovarono così a stringere la mano al presidente della Duma Vjaceslav Volodin, ma anche al macellaio della Cecenia Vladimir Shamanov. 

Lo stop di Fico ai rapporti con la Duma arriva dopo l'espulsione da parte della Farnesina di 30 diplomatici russi accusati di spionaggio.  Ma anche dopo un colloquio fra il presidente della Camera e Pier Ferdinando Casini, presidente dell'intergruppo parlamentare italiano. 

 

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.