Città per l'Ucraina, con Eurocities

Firenze manifesta per l'Ucraina: pace senza ambiguità. Parla Nardella

Marianna Rizzini

Circa cento città si uniranno in presenza o virtualmente alla manifestazione. Previsto anche il collegamento di Zelensky. Il sindaco: "Tra guerrafondai e pacifisti è una contrapposizione miope"

Una manifestazione per la pace senza distinguo, e senza “ma anche” di colpevolezza o innocenza pregresse. Una manifestazione per l’Ucraina e con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in collegamento, organizzata dal sindaco di Firenze Dario Nardella con l’Associazione dei sindaci europei (Eurocities, di cui è presidente). “Ci tengo a sottolineare che non è una risposta alla piazza di Roma”, dice Nardella. Una settimana fa, infatti, al corteo per il no alla guerra, una posizione non priva di “ma anche”, detta di “neutralità attiva”, è stata espressa dal segretario della Cgil Maurizio Landini (no all’invio di armi, era il corollario). Il tema dell’equidistanza, dice Nardella, “è però un tema tutto italiano, e lo dico da presidente di Eurocities: con gli altri sindaci ci siamo trovati d’accordo sulla piattaforma di questa manifestazione che è di solidarietà e di vicinanza al popolo ucraino, per lanciare insieme un segnale, una grande offensiva diplomatica che possa essere concreta e incisiva. Anche per questo dico che la manifestazione non è una risposta alla piazza di sette giorni fa. E’ molto di più”.

Ci saranno, in presenza o da remoto, i rappresentanti di circa cento città, per dare una dimostrazione di unità nel dire “siamo solidali con voi”. E Zelensky? “Sarà un momento emozionante”, dice Nardella, annunciando anche la presenza on line del sindaco di Kiev e quella live del sindaco di Roma Roberto Gualtieri: “Vogliamo unire le città europee idealmente nelle parole, con un unico messaggio simultaneo”, dice il sindaco di Firenze: “Purtroppo assistiamo ogni giorno a bombardamenti sulle città ucraine, sentiamo l’urlo di dolore che proviene da quelle immagini, dalle città e da chi le popola”. Al tempo stesso Nardella vorrebbe “scardinare la contrapposizione miope, la divisione tra guerrafondai e pacifisti. Siamo non violenti, ma bisogna avere una strategia chiara di fronte al conflitto e quindi ribadiamo il sostegno al premier Mario Draghi in questo momento difficile”. La difficoltà è nella realtà e nella sua rappresentazione mediatica, dalle accuse di propaganda reciproche alla paura che dilaga (anche a proposito di benzina e supermercati vuoti). Come reagire? I sindaci, dai territori, si identificano con il teatro di guerra e con le vie martoriate di Mariupol e Odessa, e, dice Nardella, si stringono attorno a chi ha perso o sta perdendo tutto, a chi deve fuggire e a chi deve restare a combattere. E lo si dice fin dal nome dell’iniziativa: “Cities stand with Ukraine”.

 

Sono attese in piazza circa diecimila persone, e la manifestazione sarà introdotta dalla conduttrice e scrittrice Camila Raznovich. “Chiederemo l’immediata cessazione delle ostilità in Ucraina e l’inizio di una fase di negoziati per raggiungere un accordo di pace”, dice Nardella. In piazza Santa Croce non sarà allestito un palco: dal sagrato della chiesa interverranno, oltre agli stessi Nardella e Gualtieri, anche il sindaco di Bologna Matteo Lepore, alla presenza dell’ambasciatore ucraino. Su un maxischermo verrà invece trasmesse l’esecuzione dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, diretta da Daniele Gatti (che dal Cenacolo di Santa Croce suonerà “Ave Verum Corpus” di Mozart). Interverranno anche (da remoto) la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, il sindaco di Atene, Kostas Bakogiánnis; di Varsavia, Rafał Trzaskowski, e di Marsiglia, Benoît Payan. Nessun corteo solcherà le vie di Firenze: la manifestazione si svolgerà in forma statica con diretta sul canale youtube della città di Firenze, da cui risuonerà l’appello lanciato da Eurocities: “Le città europee sostengono l’Ucraina per un grande e unico messaggio di pace”.

 

Di più su questi argomenti:
  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.